Bernie Ecclestone non si si nasconde dietro ad un dito: "Una cosa è certa: se abbiamo dei debiti, li paghiamo", e non lo dice riferendosi a problemi personali o del Circus di Formula 1 ma lo dice in merito all’ultimo ‘acquisto’ tra le sue varie proprietà: i QPR.
L’arrivo suo e di Briatore ha portato molto entusiasmo tra le fila dei sostenitori dei Rangers, reduci da anni di problemi e disavventure sportive ed economiche e l’arrivo di Lakshmi Mittal, il quinto uomo più ricco del mondo, ha fatto sì che venisse coniato un nuovo soprannome per gli R’s, divenuti i "billionaires".
“1-0 to the billionaires”, cantavano i tifosi dopo la rete di Agyemang contro il Barnsley, il 19 gennaio.
Ma tutta l’eccitazione attuale arriva dopo un periodo molto buio. Dopo la retrocessione del 1996 il club ha avuto notevoli problemi finanziari, finendo anche in amministrazione controllata, ha avuto lutti tra i giovani giocatori, si è reso protagonista del “Great Brawl of China” quando un’amichevole tra Rangers e nazionale cinese è finita in rissa e ha visto il suo Presidente, Gianni Paladini, vittima di una cospirazione con tanto di pistola puntata alla testa in occasione del match casalingo contro lo Sheffield Wednesday.
Per uscire dai guai economici, nel 2002 la società contrasse un debito con la ABC Corporation da 10 milioni di sterline da restituire con rate annuali da 1 milione. E subito dopo l’avvento di Ecclestone e Briatore c’erano stati dei rumors relativi al mancato saldo della rata di quest’anno.
Ecclestone è felice di poter precisare su questo aspetto: "Pagheremo il debito regolarmente alla scadenza precisa, a giugno. Non prima". Ed anche in merito ai presunti debiti verso Antonio Caliendo (stimati in circa 2 milioni di sterline) è chiaro: "Chiuderemo il bilancio e vedremo di quanto è il debito. Subito dopo lo liquideremo".
Queste notizie faranno sicuramente piacere ai tifosi dei Rangers, come anche i programmi per il futuro, nonostante confessi candidamente di non essere interessato e vedere le partite e che, casomai, era più simpatizzante per l’acerrimo nemico Chelsea, grazie alle partite viste in compagnia dell’amico Abramovich.
Bernie ammette infatti che inizialmente il QPR non era un suo obiettivo e che con Briatore cercava di acquistare ben altro: "Flavio mi disse se ero interessato all’acquisto di un ristorante assieme a lui, poi un giorno mi parlò dei QPR, tanto che io pensai fosse il nome di un ristorante", anche se poi il sostegno dei tifosi gli ha fatto molto piacere: "Sono stati grandi, incredibilmente leali ed appassionati. Una bellissima tifoseria".
Per quest’anno il programma è di salvarsi, per poi tentare la promozione nel 2009. L’idea di trasferirsi in un nuovo stadio non è al momento in agenda. Ecclestone è contento dell’impianto di Loftus Road, anche se con i suoi 19.000 posti non è molto grande: "Non possiamo lasciare questo stadio, quindi ci staimo organizzando per poter ottere il massimo dal terreno che abbiamo a disposizione".
Ecclestone è felice per l’investimento fatto e per la squadra: "Sono molto fiero del fatto che abbiamo salvato i Rangers dal fallimento", ma mette in guardia coloro che pensano a grandi investimenti a fondo perduto nella squadra: "Il QPR non è una squadra ricca, il QPR è una squadra posseduta da gente ricca!" e aggiunge: "Nessuno è qui per scialacquare danaro. Le cose debbono essere fatte per bene e noi siamo qui per farle per bene".
Dopo anni di alti e bassi, una bella dose di pragmatismo e di tranquillità finanziaria è proprio ciò di cui il club ha bisogno.
da TimesOnLine
1 commento
utente anonimo
11 febbraio 2008 a 19:13 (UTC 1)
Bè, siamo a 6 punti dai play off, l’obiettivo vero penso sia proprio quello di salire subito