Su Sporting Life Flavio Briatore, presidente e co-proprietario dei Queens Park Rangers, è tornato sulla questione legata alla permanenza o meno di Paulo Sousa (foto) alla guida dei Rangers anche nelle prossime stagioni e ha ribatito che, al momento, questa decisione non è tra le priorità del board.
Per Flavio, infatti, non ci sono progetti in merito ad un cambiamento di Coach in estate: "Non credo che ci siano problemi adesso. Noi supportiamo Paulo. Negli ultimi due o tre mesi non mi hanno fatto piacere i risultati negativi della squadra e Paulo lo sa. Ma abbiamo avuto molti infortuni a carico di giocatori chiave ed io capisco ed accetto che questo possa far parte del gioco".
"E’ antipatico, certo, ma i nostri tifosi dovrebbero essere felici perchè noi abbiamo comunque fatto tutto quello che era possibile. Noi ci siamo e ci mettiamo la faccia, soprattutto in questi momenti in cui non ci sono molte persone disposte ad investire nel calcio".
"Perchè il QPR non è un business che crea profitto. Bisogna essere attenti. E bisogna avere rispetto per chi rischia il proprio per il successo della società".
Briatore ci tiene poi a sottolineare ancora una volta che lui non mette nè ha mai messo bocca negli affari della squadra: "Questo deve essere assolutamente chiaro: io non faccio la squadra, mi limito solo a chiedere notizie visto che ho investito in questo progetto molti soldi. Lo ripeto: io non faccio la squadra. Nella maniera più assoluta. Vado solo qualche volta nello spogliatoio, e solo dopo le partite. Solo questo. Non capisco perchè si sia fatta strada l’idea che detto la formazione al coach. Mi limito a chiedere notizie visto che si tratta di un nostro investimento e tutti noi della proprietà vogliamo essere informati su quello che sta succedendo. E’ il nostro compito ma se i risultati sono buoni nessuno ha niente da dire".
"Vogliamo risultati", conclude Briatore, "E se i risultati non arrivano è ovvio che noi si chiedano spiegazioni. Mi sembra normale e ragionevole".
"Se non ottengo risultati col mio team di Formula 1", riprende Briatore sul Daily Express, "io vengo convocato dal presidente del team, Carlos Ghosh, per dare spiegazioni. E’ normale che sia così. Solo nel calcio ci si meraviglia se un presidente chiede di parlare con il proprio allenatore".
"Non abbiamo intenzione di fare grossi investimenti nel team. I proprietari del club sono uomini d’affari ed in quanto tali non amano gettare soldi dalla finestra. Anche perchè i soldi non sono la risposta. il Manchester City è un ottimo esempio: nonostante investimenti pazzeschi sarà già fortunato se a fine campionato riuscirà a salvarsi dalla retrocessione".
"Sia però chiaro che non abbiamo assolutamente perso entusiasmo nel nostro progetto e siamo convinti che riusciremo a raggiungere la Premier League nel tempo previsto".
1 commento
Xavier Pellett
9 febbraio 2012 a 22:09 (UTC 1)
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