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mar 16 2010

Review 36a giornata: dolce ritorno di Warnock a Bramall Lane, West Brom ora a +5 sul Forest

Nella 36a giornata di Championship l’attesissimo derby del nord-est d’Inghilterra finisce in parità, un pareggio che viene accolto in maniera del tutto diversa dalle due squadre, visto che per il Newcastle è un punticino che avvicina ulteriormente il ritorno in Premier League, mentre per il Middlesbrough è un pareggio che rallenta la rincorsa playoff. Di fatto la squadra di Hughton è arrivata al Riverside Stadium sapendo benissimo che due risultati su tre sarebbero utilissimi in questa trasferta comunque complicata per come questo derby è sentito e l’atteggiamento lo conferma, visto che i Magpies giocano abbastanza coperti e lasciano sfogare l’avversario per poi provare a colpire in contropiede. Allora a dettare i ritmi nei primi minuti è un Middlesbrough che punta molto sul ritmo ma che non sempre è ordinato. Contro il trend della partita, è il Newcastle a passare in vantaggio: Jonas taglia centralmente e trova l’ottima verticale in area di rigore per il movimento di Lovenkrands che ne approfitta andando al tiro rasoterra di prima intenzione con il sinistro e pescare l’angolo lontano per lo 0-1. Il Middlesbrough reagisce ma per pareggiare ci vuole la grande giocata dell’uomo migliore di questo periodo di stagione, ovvero Barry Robson che scambia con McDonald (due che si conoscono molto bene visto che hanno giocato insieme anche al Celtic) per poi andare a scaricare una botta devastante da fuori, lasciando di sasso Harper e trovando alla grande il gol dell’1-1. Il Middlesbrough comanda le operazioni anche nella ripresa tanto che Hughton inserisce un mediano come Butt al posto di Lovenkrands e passa al 4-5-1. Questo non basta però su una punizione dalla trequarti battuta direttamente dentro, Killen mette il pallone giù con il colpo di testa e in area piccola McDonald trova la coordinazione per deviare in rete avvicinando il Middlesbrough alla vittoria. Il Newcastle però reagisce e dopo un calcio piazzato Ryan Taylor trova il cross basso nonostante la pressione di un avversario, pesca Carroll che controlla il pallone e trova l’ottima conclusione con il sinistro basso verso l’angolino beffando Coyne e trovando l’importantissimo gol del 2-2, un gol che può valere molto più del punticino che arriva in classifica: non è un caso che questo gol così importante sia stato segnato da un simbolo come Carroll, un local lad che sta giocando una stagione eccellente e che potrebbe rappresentare il futuro del club. Il Middlesbrough rimane decimo anche se la zona playoff rimane lì a quattro punti di distanza.

Match combattutissimo al The Hawthorns, dove il Blackpool ha mostrato di valere assolutamente la lotta per i playoff e di poter lottare fino all’ultimo per entrare tra le prime sei. I Tangerines però vengono beffati in maniera abbastanza controversa e diventa un pomeriggio d’oro per il West Bromwich Albion, che si avvicina al primo posto del Newcastle ma soprattutto riesce a guadagnare tre punti sul Nottingham Forest andando a +5. E’ ottimo l’atteggiamento del Blackpool, che va in casa della seconda in classifica con l’intento di giocare a viso aperto e per mettere in difficoltà la squadra di Roberto Di Matteo: anche per questo motivo un manager eccellente come Ian Holloway meriterebbe l’approdo in Premier League, non soltanto per il tipo di personaggio assolutamente simpatico che è. Questi intenti vengono premiati grazie a Charlie Adam, che approfitta dello spazio per andare al tiro basso e tesissimo da più di 25 metri mandando il pallone a baciare il palo interno e a far sponda in rete per il 13esimo gol in questo suo straordinario campionato: lo scozzese è un giocatore con qualità da Premier League che impreziosisce ulteriormente un campionato bellissimo come la Championship. Il West Bromwich risponde con un altro giocatore con qualità da Premier League (e la scorsa stagione l’ha dimostrato, mentre quest’anno ha passato circa tre mesi giocando con svogliatezza) come Chris Brunt, che trova di prima intenzione un gran tocco in profondità per la progressione potente di Ishmael Miller che spara sul primo palo e buca il portiere per l’1-1, trovando il suo primo gol dopo 16 mesi, in quella che era la sua prima apparizione da titolare in campionato dopo 15 mesi: l’ultimo gol era stato al JJB Stadium contro il Wigan, prima di causarsi un grave infortunio e cominciare una via crucis. Dopo una punizione di Koren si crea una mischia in area con Olsson che incorna mandando sul palo, Miller riprende e calcia ma Gilks è re attivissimo per respingere nonostante un equilibrio precario. Il West Bromwich cresce e passa in vantaggio grazie a Koren, che si porta il pallone sul sinistro e scarica una conclusione devastante verso l’incrocio dei pali lontano, con Gilks che non può che rimanere fermo: lo sloveno segna il suo secondo gol capolavoro in due partite consecutive, il quarto centro nelle ultime quattro. Holloway inserisce Ormerod e l’esperto attaccante ripaga subito la fiducia incornando in rete da distanza ravvicinata un cross dal limite dell’area di Adam, sempre decisivo. Al 78’ però c’è l’episodio controverso del match con Barnes (alla sua seconda presenza con i Baggies) che va via in velocità e viene atterrato da dietro da Martin, per un fallo netto che avviene però un metro fuori dall’area: Moss ha la svista e assegna il rigore che Dorrans realizza come sempre con la solita freddezza per il definitivo 3-2. Una beffa per il Blackpool, che però giocando così con questo atteggiamento può giocarsi fino all’ultimo l’accesso alla post-season, anche perché ha in panchina un grande manager che a fine partita ha commentato: "I think that games should be played by both sides looking to win the match, not shut up shop looking to nick it, and that is that is what we did”. Sarebbe bello che tutti i manager la pensassero così.

Al suo ritorno a Deepdale, Billy Davies non ha certo una grande accoglienza da parte dei suoi ex tifosi del Preston che gli dedicano continui “boo” per il suo controverso passaggio al Derby County, nonostante tutto sommato il 45enne sia da considerare uno dei manager di maggior successo della storia del club anche per averlo portato ai playoff nel 2006. Non un grande impatto neppure in campo, dove il Nottingham Forest viene semplicemente annichilito nel corso del primo tempo, da un Preston che ci mette un ritmo clamoroso e che gioca in maniera straordinaria nei primi 45 minuti, andando all’intervallo con tre gol di vantaggio, vantaggio che poteva anche esser più ampio. Il match si sblocca con un’eccellente ripartenza portata avanti da Mellor che poi tocca sulla sinistra per il libero Wallace che non può non sfruttare lo spazio e fredda l’uscita disperata di Camp. Su un corner poi Jones viene nettamente strattonato da Cohen per un calcio di rigore realizzato da Davidson con una battuta centrale. Le folate dei padroni di casa fanno impazzire i Reds e arriva anche il terzo gol: Wallace gioca il pallone e lo scarica per James, che spara di prima intenzione un destro devastante da fuori che finisce perfettamente all’incrocio dei pali per una vera e propria gemma del giovane centrocampista di proprietà del Manchester United (da tenere d’occhio, perché potrebbe essere un nuovo elemento importante per i Red Devils del futuro). Dopo un primo tempo pessimo, il Nottingham Forest mostra almeno il carattere per reagire nella ripresa e guadagna il rigore con fallo di Jones su Cohen, curiosamente gli stessi protagonisti del rigore concesso al Preston nel primo tempo: Blackstock trova l’angolino destro e il 3-1. Blackstock poi da posizione centrale lavora benissimo il pallone per Earnshaw che sfugge alla difesa e col piatto destro batte Lonergan per il gol che riapre totalmente la partita. Il Nottingham Forest cerca la clamorosa rimonta ma non trova la via della rete e incassa la quinta sconfitta esterna consecutiva: per questo motivo rischia di farsi sfuggire il WBA. Preston che torna nella prima metà di classifica.

Solito Swansea City al Liberty Stadium: la squadra di Paulo Sousa conferma totalmente tutte le difficoltà realizzative di questa stagione e non sfrutta una discreta supremazia territoriale (anche se non di possesso palla, che stranamente è solo il 49% per i Jacks) facendosi bloccare sullo 0-0 interno dallo Sheffield Wednesday. L’ingresso in campo di Kuqi regala più pericolosità ai padroni di casa, che però non riescono ad impegnare particolarmente Grant e gli Owls di fatto meritano il pareggio, che permette loro di uscire dalla zona retrocessione a discapito dello Scunthorpe. Lo Swansea City rimane saldo al quarto posto, ma a questo punto è difficile puntare a qualcosa di più.

Lo scontro diretto del Walkers Stadium permette al Leicester di mettere un pilastro importante per centrare i playoff, con l’1-0 inflitto al Cardiff City che invece continua a barcollare, avendo perso quattro delle ultime cinque partite. I gallesi sembrano partire meglio, ma a sbloccare il match sono i padroni di casa: la sponda di King permette a Waghorn di coordinarsi con il sinistro in scivolata e trovare l’ottima conclusione che sorprende Marshall e vale l’1-0. Il Cardiff City reagisce creando e sciupando parecchie occasioni, con Weale che poi è superbo nel mandare in corner un eccellente tiro dal limite di Whittingham. Il Leicester allora mette un margine di sette punti tra sé e il settimo posto, mentre al momento la lotta per i playoff sembra riguardare proprio il sesto posto occupato dal Cardiff City, che perde la quarta trasferta consecutiva: l’ultimo risultato positivo è il clamoroso 6-0 ottenuto contro il Bristol City, al quale evidentemente non s’è saputo dare un grande seguito.

Viste le sconfitte di Cardiff City e Blackpool e i pareggi di Sheffield United e Middlesbrough, si apriva una grandissima occasione per il Coventry che aveva il match sulla carta più semplice visto che ospitava il Plymouth penultimo in classifica, ma la squadra di Coleman si fa bloccare sul pareggio e perde la grande chance per dare un segnale alle avversarie dirette, un segnale di sfida. Il Plymouth gioca molto bene però il primo tempo e trova il meritato vantaggio poco prima dell’intervallo: punizione dalla trequarti di Johnson sulla quale Westwood esce male e Arnason ha la meglio nel mucchio e incorna in rete. Il Coventry mostra un altro volto nella ripresa e pareggia subito: Morrison allarga sulla destra per Baker il cui cross basso attraversa l’area e trova pronto all’appuntamento l’accorrente McIndoe che trova la conclusione vincente e l’1-1. Il Coventry prova a vincere ma anche il Plymouth non sta a guardare, ben sapendo che il pareggio serve a poco nel tentativo disperato di ottenere la salvezza. Il risultato però non cambia ed entrambe le squadre devono accontentarsi di un punto non soddisfacente.

Continua in maniera incredibile la caduta libera del Watford, che da grande sensazione della prima metà di stagione per gioco frizzante e risultati ottenuti s’è trasformato in squadra in continua serie negativa, capace di ottenere appena 12 punti nelle ultime 18 partite e che ora incappa nella quarta sconfitta consecutiva, quella che manda definitivamente nei guai l’undici di Mackay anche perché il segnale è il più sinistro possibile: il ko infatti arriva contro il Peterborough ultimissimo in classifica e che era l’unica squadra del campionato a non aver ancora vinto in trasferta. Oltretutto, arriva dopo un match giocato in maniera orribile dagli Hornets, dominati dall’inizio alla fine dai Posh. I padroni di casa sono fortunati nel primo tempo quando Loach compie un doppio intervento su Mackail-Smith e Dickinson e soprattutto quando la girata di prima intenzione dal limite di McLean va a colpire il palo. Il vantaggio meritatissimo arriva in avvio di ripresa, quando Loach esce al limite della propria area ed è lentissimo a rientrare e allora viene beffato dal preciso pallonetto da circa 30 metri di Dickinson. Il Watford prova alla disperata a tornare in panchina, ma la migliore occasione è per il Peterborough, con una rimessa laterale lunga di Geohaghon che viene incornata da Martin Taylor verso la propria porta con la palla che colpisce in pieno la traversa. Risultato giustissimo, con il Peterborough che ottiene la seconda vittoria consecutiva: la zona salvezza rimane però ad otto punti di distanza.

Sogna in grande il Doncaster, che approfitta dei rallentamenti di tutte le squadre in lotta per il sesto posto andando a battere il Derby County e guadagnando punti, continuando l’ottima condizione di forma e soprattutto continuando a mostrare un gioco di buonissima qualità, che rende allora non esagerati anche i sogni di playoff. Robbie Savage torna al ruolo più consueto di mediano dopo aver difeso per 50 minuti la porta dei Rams mercoledì sera, ma per gli ospiti la partita è comunque difficile soprattutto dopo che Buxton atterra Sharp in area di rigore: batte lo stesso Sharp che realizza così il suo 15esimo gol in questo campionato. Prova a reagire Rob Hulse che recupera palla e va alla conclusione bassa con il sinistro, ma il palo pieno gli nega il gol. Allora il Doncaster si affida al talento di Jay Emmanuel-Thomas, uno dei talentini lanciati da Liam Brady e Steve Bould all’Arsenal: il 19enne controlla nel vertice destro dell’area di rigore e decide di sparare un sinistro spaventoso per potenza e precisione e non lascia alcuno scampo a Martin per lo spettacolare gol del 2-0. Il Derby County riapre il match quando viene lasciato un po’ troppo spazio ad Hulse su un cross da sinistra, con il centravanti che lavora però benissimo il pallone controllando, girandosi e trovando il sinistro verso l’angolino lontano da attaccante vero. Non basta per ottenere punti e la squadra di Clough deve continuare a faticare.

E’ dolce il ritorno di Neil Warnock nel “suo” Bramall Lane, con il QPR che riesce a strappare un punto molto importante che permette di continuare il ritorno in zone tranquille di classifica, dopo che la squadra aveva rischiato grossissimo. E’ un pareggio assolutamente deludente per lo Sheffield United, che ha ottenuto solo 4 punti nelle ultime 5 partite e vede rallentata ulteriormente la propria corsa per i playoff. Gli Hoops mostrano subito buona vitalità e vanno vicinissimo al vantaggio quando Ephraim va al tiro-cross dalla sinistra dell’area che finisce sul palo, dopo che Jay Simpson era arrivato a centimetri dalla deviazione decisiva in scivolata. A passare in vantaggio però è lo Sheffield United, con Yeates che va al cross da sinistra e che trova uno splendido colpo di testa in avvitamento di Cresswell a trovare pure un grande angolo per l’1-0: davvero un gran gol. In avvio di ripresa però Taarabt (foto) approfitta dell’incertezza di Seip per andarsene in velocità e freddare il portiere avversario per il gol dell’1-1: l’averlo rilanciato è il più grande merito di Warnock dal suo arrivo al QPR. Le Blades hanno l’occasione per vincere la partita quando Cresswell ha spazio sulla sinistra e va al cross basso che sembra perfetto, ma Henderson esita al punto da mancare il controllo che lo avrebbe lanciato a rete e sciupa tutto. I tifosi di casa non nascondono la propria frustrazione con enormi “boo” al fischio finale.

Il Reading che con Brendan Rodgers non sapeva proprio vincere in casa, con Brian McDermott ottiene la quinta vittoria interna consecutiva, la sesta nelle ultime sette partite di campionato: al Madejski Stadium allora stanno venendo perfettamente qual è la differenza tra l’avere un manager pessimo e un bravissimo manager. A cadere sulla marcia dei Royals è stavolta il Bristol City, che di fatto non ha il tempo di entrare in partita perché subito i padroni di casa dominano e trovano il vantaggio con il gran cross da destra del rientrante McAnuff viene incornato con precisione da Sigurdsson. Al 22’ lo stesso Sigurdsson è messo giù in area da Hartley e va sul dischetto a realizzare il 2-0. Per il resto del match sono molto più le chance per il Reading per trovare il terzo gol, che non quelle del Bristol City per riaprire la partita: l’unica vera occasione per i Robins è una fuga solitaria di Campbell-Ryce in contropiede ma al momento del tiro l’esterno giamaicano non è efficace e Federici riesce a salvare. Il Reading sfiora il terzo gol quando il tiro da fuori di Kebe è respinto da Gerken e finisce comodo per Long che però sbaglia il tap-in mandando largo. Il Reading continua a volare.

Una grande prestazione di Julian Speroni permette al Crystal Palace di strappare un punticino piuttosto prezioso ad Oakwell, frenando invece il Barnsley voglioso di riscatto dopo l’1-6 subito lo scorso weekend dal Newcastle. I capolavori di Speroni su Filipe Teixeira e Bogdanovic tengono bloccato sullo 0-0 un match dominato dai Tykes. Le Eagles rimangono fuori dalla zona retrocessione per una migliore differenza reti.

Respira in classifica l’Ipswich, che comanda totalmente il match contro lo Scunthorpe ma deve aspettare il recupero per trovare il gol della vittoria, che permette all’undici di Keane di portarsi a +6 sulla zona retrocessione, rappresentata proprio dagli Irons che con questa sconfitta vengono raggiunti a quota 38 da Crystal Palace e Sheffield Wednesday ma avendo una peggiore differenza reti occupano il 22esimo posto, quello da evitare per non scivolare in League One. Non è un match di grande qualità, ma chiaramente a fare la partita sono i Tractor Boys che colpiscono la traversa con Counago dopo una mischia. Nella ripresa il match si innervosisce, con gli ospiti che rimangono in 10 uomini per un bodycheck di Byrne su Colback considerato violento dall’arbitro Miller che decide di estrarre un rosso diretto pesante: il capitano degli Irons infatti oltre alle tre giornate standard di squalifica dovrebbe scontarne altre due di bonus, visto che questo è il suo terzo rosso stagionale. L’Ipswich non ne approfitta e anzi rimane anch’esso in 10, visto che Delaney si vede superato da Forte a centrocampo e allora va a sgambettarlo senza mezza possibilità di giocare il pallone e viene espulso dall’arbitro. Sembra un match destinato a finire 0-0 ma al 93’ lo Scunthorpe conferma di avere una difesa orribile: lancio di Brian Murphy che viene controllato dal 16enne Waghorn, è spalle alla porta ma si gira benissimo con un paio di difensori che pensano bene di non chiudere e far aprire il Mar Nero davanti alla punta che completa la sua bella iniziativa con una finalizzazione enfatica che vale tre punti potenzialmente decisivi per la stagione del Town.

a cura di Silvio di Fede

Risultati 36a giornata Championship:

Sabato 13 Marzo:

Barnsley-Crystal Palace 0-0
Coventry-Plymouth 1-1: 45’+1 Arnason (P), 49’ McIndoe (C)
Doncaster-Derby County 2-1: 15’ Sharp (Do), 69’ Emmanuel-Thomas (Do), 74’ Hulse (DC)
Ipswich-Scunthorpe 1-0: 93’ Wickham
Leicester-Cardiff City 1-0: 29’ Waghorn
Middlesbrough-Newcastle 2-2: 16’ Lovenkrands (N), 36’ Robson (M), 74’ McDonald (M), 82’ Carroll (N)
Preston-Nottingham Forest 3-2: 20’ Wallace (P), 29’ rigore Davidson (P), 32’ James (P), 57’ rigore Blackstock (NF), 76’ Earnshaw (NF)
Reading-Bristol City 2-0: 12’ Sigurdsson, 22’ rigore Sigurdsson
Sheffield United-QPR 1-1: 44’ Cresswell (SU), 49’ Taarabt (QPR)
Swansea City-Sheffield Wednesday 0-0
Watford-Peterborough 0-1: 51’ Dickinson
West Bromwich-Blackpool 3-2: 6’ Adam (B), 13’ Miller (WB), 53’ Koren (WB), 72’ Ormerod (B), 78’ rigore Dorrans (WB)

Classifica Championship (posizione, squadra, punti, partite giocate, differenza reti):

1 Newcastle 73 (35; +40)
2 West Bromwich 69 (36; +31)
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3 Nottingham Forest 64 (36; +21)
4 Swansea City 60 (36; +8)
5 Leicester 57 (35; +10)
6 Cardiff City 52 (35; +13)
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7 Blackpool 50 (36; +9)
8 Coventry 50 (36; -6)
9 Sheffield United 49 (36; =)
10 Middlesbrough 48 (36; +7)
11 Doncaster 48 (36; +3)
12 Preston 47 (36; -7)
13 Barnsley 46 (35; -10)
14 Bristol City 45 (36; -11)
15 QPR 44 (35; -4)
16 Reading 44 (34; -4)
17 Ipswich 44 (36; -6)
18 Derby County 42 (36; -11)
19 Watford 39 (34; -7)
20 Crystal Palace 38 (35; -1)
21 Sheffield Wednesday 38 (36; -18)
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22 Scunthorpe 38 (35; -21)
23 Plymouth 31 (35; -17)
24 Peterborough 30 (36; -19)