Come probabilmente era anche prevedibile, il Monday Night della Championship non ha storia e conferma ulteriormente di come QPR e Sheffield United siano destinate a lasciare la seconda serie del calcio inglese. Ormai per gli Hoops non è più questione di “se” arriverà la promozione, ma di “quando”: soltanto dei tracolli assurdi potrebbero impedire alla squadra di Neil Warnock di tornare in Premier League a 15 anni di distanza dall’ultima apparizione. La squadra è talmente in controllo della situazione che non solo l’obiettivo ora diventa anche quello di vincere il campionato, ma si può anche fare qualche calcolo sulla data della possibile festa promozione, perché sono davvero tantissimi i 13 punti di vantaggio sul terzo posto a sette giornate dalla fine. In palio infatti restano 21 punti e la quota massima raggiungibile dalle squadre dal terzo posto in giù è di 87 punti: considerando che il QPR adesso è a 79 punti, il conto è banale e la distanza dalla promozione è di nove punti. Ovviamente questo è solo un margine stabilito dalla matematica, poi subentra la logica che porta a rendere del tutto improbabile che almeno due inseguitrici vincano tutte le partite da qui a fine stagione (anche perché già sabato prossimo c’è la sfida tra seconda e quarta in classifica), quindi tutto ciò serve solo per provare a capire quanto manca per poter festeggiare: e allora mancano tre vittorie. Adesso il QPR è atteso da due trasferte consecutive, due match non impossibili ma in cui ci può anche scappare un mancato successo, ma proprio per il fatto che le inseguitrici finiranno per lasciare qualche punto per strada, già adesso si può iniziare a tracciare una data possibile per la festa promozione: e questa data è il 18 Aprile. Sarà un altro Monday Night, un match interno non impossibile contro una squadra in slump come il Derby County: logica vuole che in quel match possa arrivare il primo match point. Sulla carta allora la festa promozione potrebbe arrivare anche nel modo migliore, con il fascino di un Monday Night, sotto anche gli occhi delle telecamere: evidentemente, la tv inglese (in questo caso Sky Sports) aveva pure un po’ previsto questo quando ha scelto questo match tra quelli da produrre, sperando di poter centrare la serata della promozione. Di certo, in questa serata Sky Sports (e di conseguenza per noi in Italia anche Sportitalia) ha proposto un passo di avvicinamento abbastanza comodo, perché il QPR ha comandato il match facilmente: alla squadra di Warnock è bastato controllare senza mai forzare più di tanto per vincere il match in modo chiaro e lampante. Questo anche per i tanti difetti dello Sheffield United, apparso abbastanza in disarmo e allo sbando: lo stesso body language del manager Micky Adams (che ha avuto la stessa espressione mortificata dal primo all’ultimo minuto, un’inespressività quasi alla Avram Grant) fa capire di come le stesse Blades sentano che ci sia molto poco da fare in questo finale di stagione. La vittoria di sabato del Crystal Palace ha ampliato ulteriormente il distacco dalla zona salvezza, ora di sette punti: ci vuole già un miracolo per ottenere la salvezza, anche perché le Eagles in casa fanno punti sempre o quasi, cosa che non sempre accade allo Sheffield United. L’unica incertezza in questo Monday Night era la cabala, perché in tutta la stagione in QPR ha perso appena due partite tra le mura amiche: quella in campionato contro il Watford (il match perfetto della squadra di Malky Mackay) e ancor prima quello del primo turno di Carling Cup, un 1-3 contro il Port Vale. Motivo? Semplice, a battere quella sera il QPR a Loftus Road fu proprio Micky Adams da manager dei Valiants: questa volta però il 49enne non ha avuto nemmeno mezza chance per ottenere un risultato simile.
Il QPR scende in campo con il solito 4-2-3-1: gli unici dubbi ormai sono al centro della difesa, con Hall e Gorkss preferiti. Lo Sheffield United schiera invece un 4-3-3, confermando il tridente con Evans, Henderson e Bodganovic.
La partita prende subito una fisionomia chiara, con il QPR che inizia in modo aggressivo e mette alle corde lo Sheffield United, che fa grossa fatica ad uscire dalla propria trequarti. Gli Hoops fanno girare continuamente il pallone, proponendo anche alcune trame molto intriganti: evidente il dominio a centrocampo, con Derry che lavora molto duro e fa quantità, mentre al suo fianco Faurlin dà qualità e i ricami. Buona anche la partenza di Taarabt, mentre gli esterni sono molto vivaci, così come Helguson è molto nel vivo del gioco. Al 15’ sulle conseguenze di un corner, Taarabt mette dentro un gran cross basso ma in area piccola Hill si mangia tutto ciccando il piatto destro e non centrando la porta. Lo Sheffield United è già nei primi minuti in grosso affanno e in qualche modo riesce a rimanere sullo 0-0, nonostante il dominio avversario sia chiarissimo: le Blades provano a difendere la propria porta con un gioco ruvido e duro, ma il QPR fa divertire i propri tifosi.
Al 29’ la partita di staffa: apertura di prima di Faurlin sulla destra dell’area per Helguson che va al cross, Nosworthy rimane fermo e Routledge chiude col destro basso al volo per il gol dell’1-0 logico (nella foto: Routledge festeggia con Faurlin). Prima o poi doveva arrivare per come andava la partita. La regia inglese indugia moltissimo su Adams, in totale sofferenza dall’inizio della partita, quasi di sasso: proprio inerme. Lo Sheffield United ora prova almeno ad interrompere lo show del QPR e guadagna qualche metro, creando una chance al 36’ con Bogdanovic che va in anticipo sul primo palo su un corner e va con il destro ma Derry salva.
Al 39’ il QPR si rivede in avanti e Orr si propone all’azione personale accentrandosi e sparando il gran sinistro con un’eccellente traiettoria ma che esce di pochissimo: sarebbe stato molto difficile per Simonsen se fosse stato nello specchio della porta. L’anima dello Sheffield United è Bogdanovic: la sua sponda di nuca di testa al 41’ sorprende la difesa e libera Quinn oltre la terza linea avversaria ma il centrocampista spreca tutto, per quella che era una grande chance. Prestazione molto negativa di tutto il centrocampo dello Sheffield United, ma anche gli attaccanti combinano pochissimo: Evans non gioca bene ormai da anni, mentre Henderson tocca pochissimi palloni ed è un disastro.
Il QPR ha rallentato pareggio da quando ha sbloccato il match, ma al 52’ raddoppia: corner da sinistra (che però non c’era, perché Nosworthy aveva tenuto in campo il pallone) che viene respinto, al limite dell’area Faurlin prepara perfettamente il sinistro immediato e lo manda all’angolino per il gol del 2-0. Conclusione semplicemente perfetta.
Al 59’ Adams si sveglia dal torpore togliendo Nosworthy e inserendo Riise, che fa l’interno destro con Montgomery terzino. Al 61’ Smith va per lo spettacolo con un lob bellissimo dal limite che non esce di molto.
Lo Sheffield United ci prova, il QPR però ogni tanto si distende e al 66’ segna: si parte ancora da Faurlin che da centrocampo apre per Smith, porta avanti il pallone e arriva al limite appoggiando su Helguson, appoggio di prima su Routledge che avanza e incrocia il destro radente firmando il gol del 3-0. Squadra di seconda serie?
Al 69’ stavolta il QPR va al lancione, Helguson fa sponda, da posizione centrale Routledge va al destro non dando angolo definitivo e Simonsen è molto reattivo e si esalta impedendo all’avversario di firmare l’hat-trick. Il QPR ha il piede ben alzato sull’acceleratore, ma appena dà un po’ di gas fa malissimo perché è troppo evidente la differenza di motore. Il finale è pura accademia per i londinesi e al 77’ il subentrato Agyemang spara alto mangiandosi il quarto gol.
Il 3-0 spiega bene la facilità con la quale il QPR vince il match, andando sempre più vicino alla promozione e anche alla vittoria del campionato. Adesso ci sono le due trasferte consecutive contro Scunthorpe e Barnsley, per poi arrivare alla “data X”, a quel 18 Aprile contro il Derby County che può diventare il giorno della promozione matematica.
Al contrario tutto va male per lo Sheffield United, che adesso ha sempre meno tempo per cercare una salvezza che appare molto improbabile: adesso le Blades hanno da affrontare due match interni consecutivi contro Middlesbrough e Cardiff City.
QPR-Sheffield United 3-0
QPR (4-2-3-1): Kenny 6 – Orr 7 Hall 6,5 Gorkss 6,5 Hill 6 – Derry 7,5 (86’ Buzsaky sv) Faurlin 8 – Routledge 8 Taarabt 6 (71’ Agyemang 5) Smith 7 (81’ Miller sv) – Helguson 7,5
In panchina: Cerny, Ephraim, Chimbonda, Smith
Manager: Neil Warnock 6,5
Sheffield United (4-3-3): Simonsen 6 – Nosworthy 5 (59’ Riise 5) Collins 4,5 Lowton 5 Mattock 5,5 – Montgomery 4,5 Doyle 4 Quinn 3 – Evans 4 (79’ Bent sv) Henderson 3 Bogdanovic 6 (64’ Yeates 5)
In panchina: Aksalu, Cresswell, Kozluk, McAllister
Manager: Micky Adams 3
Arbitro: Keith Stroud 5,5
Gol: 29’ Routledge, 52’ Faurlin, 66’ Routledge
Ammoniti: Hill (QPR), Montgomery, Yeates (SU)
Migliore in campo: Alejandro Faurlin (QPR)
a cura di Silvio Di Fede