Le tre neopromosse di questa Premier League sembrano avere un problema comune: il Norwich ha segnato tre gol (uno a partita fino a domenica quando è rimasto a secco), il QPR appena uno, lo Swansea City zero. Un problema che costa caro agli Hoops, costretti ad uno 0-0 interno piuttosto frustrante contro un Newcastle ben organizzato in difesa, ma tutto sommato abbastanza mediocre. Il Monday Night ha avuto qualche momento interessante, in particolare nella fase centrale del primo tempo, quando il QPR ha avuto una decisa supremazia, creando parecchio soprattutto con la velocità di Shaun Wright-Phillips: in un modo o nell’altro però gli Hoops non sono riusciti a quantificare quella fase per sbloccare il risultato e hanno finito per pagare. E’ mancata la concretezza e una certa incisività negli ultimi metri, anche se il Newcastle a ben vedere s’è salvato anche grazie a due salvataggi sulla linea. L’impressione è che il QPR abbia delle fasi di gioco molto interessanti, in cui riesce a far girare il pallone in modo abbastanza fluido, ma che necessiti di maggiore continuità, oltre che di un certo lavoro d’insieme per inglobare meglio i nuovi acquisti: quest’ultima considerazione è anche abbastanza ovvia, considerando che in questa serata Neil Warnock ha schierato in campo da titolari cinque elementi al loro esordio con la maglia degli Hoops, in quanto arrivati proprio in extremis a fine mercato, oltre ad altri due acquisti che avevano già esordito con il QPR ma che comunque sono arrivati nel corso di questa estate. Nel primo tempo s’è però visto un QPR molto interessante, con una qualità da squadra in grado di compiere una buona stagione a questo livello. E’ un inizio di stagione ottimo sul piano dei risultati per il Newcastle, che sta estremizzando il concetto di squadra pragmatica: di fatto, ognuna delle quattro partite con in campo i Magpies è stata molto bloccata, con fasi molto brutte. Evidentemente la strada intrapresa da Alan Pardew è questa, la ricerca di un gioco solido ma allo stesso tempo non particolarmente brillante in fase offensiva: in questo match il Newcastle ha mostrato solo un momento di qualità (peraltro individuale) e per il resto ha proposto solo attacchi piatti, nelle poche fasi in cui ha davvero avuto intenzione di attaccare. Nel “pragmatismo” già citato risiede anche un pizzico di calcio principalmente rinunciatario, visto in particolare nella ripresa con un numero elevatissimo di perdite di tempo: anche se queste potrebbe derivare dalla consapevolezza di essere inferiori a centrocampo. Di certo, se ci si mette a proporre queste perdite di tempo eccessive già alla quarta giornata in una partita in casa di una neopromossa, non si può che far nascere tante perplessità. In ogni caso, gli otto punti ottenuti finora nelle prime quattro partite sono un totale sicuramente buono.
Il QPR si schiera con un 4-2-3-1 di partenza, con Barton sulla sinistra e Taarabt che così torna in posizione centrale alle spalle di Bothroyd, preferito a DJ Campbell. Posto da titolare anche per il terzino destro Luke Young, il difensore centrale Anton Ferdinand, il terzino sinistro Armand Traorè e l’ala destra Shaun Wright-Phillips, tutti all’esordio con la nuova maglia, così come Barton che gioca addirittura da capitano contro la sua ex squadra. Il Newcastle risponde con un 4-4-2, con Shola Ameobi e Best titolari e Ba in panchina.
Il primo tiro della partita arriva dopo 50 secondi: Ryan Taylor calcia su punizione da centrocampo. Non una grande idea. L’inizio di partita è equilibrato, anche abbastanza caotico.
La prima giocata brillante arriva al 13’: Leon Best riceve palla al limite, si gira e rigira bevendosi sullo stretto Gabbidon e liberandosi lo spazio per il destro incrociato radente ma Kenny è molto bravo a mandare in corner. Davvero un’ottima iniziativa per l’attaccante. Al 15’ è ottima l’azione del QPR, con Taarabt ad aprire sulla destra per Wright-Phillips, il cross è eccellente e libera Bothroyd che però al volo con il destro spreca tutto mandando di molto alto: da lì avrebbe dovuto almeno inquadrare la porta. E’ un asse che si ripete spesso questo, con Taarabt ad accendere l’azione, Wright-Phillips a correre e provare a far segnare Bothroyd: si ripete al 22’ con il cross basso che vede Bothroyd non arrivare di poco all’appuntamento con il pallone in scivolata. Adesso il QPR è decisamente vivo e gioca in modo fluido, proponendo qualche azione interessante. Il 4-2-3-1 di partenza è in realtà un modulo molto dinamico e flirta spesso con il 4-3-3, a seconda della posizione di Barton: questo accade soprattutto nel primo tempo, quando l’ex di serata va spesso ad arretrare ad aggiungersi agli altri due interni. Si vede di tanto in tanto anche Wright-Phillips sulla sinistra, con Taarabt al solito molto anarchico. Al 27’ ad esempio Bothroyd parte da sinistra, ma l’asse a tre in avanti rimane lo stesso: Taarabt dal centro si accende, Wright-Phillips avanza puntando la difesa avversaria e crossa basso, Bothroyd arriva in area ma è troppo lento nell’esecuzione e viene chiuso dai difensori, arriva a tirare Faurlin ma il pallone va alto anche dopo una deviazione.
Il corner successivo è battuto corto e Wright-Phillips crossa morbido sul secondo palo per Bothroyd che sul secondo piedi a terra va ad incornare vincendo il duello con Steven Taylor ma sul palo c’è Simpson a salvare. Dal quarto d’ora alla mezz’ora gli Hoops hanno avuto una chiara supremazia e avrebbero dovuto assolutamente segnare, ma Bothroyd in qualche modo non è riuscito a colpire. Il Newcastle è molto discontinuo e si vede con qualche iniziativa rara, soprattutto a livello personale. Il centrocampo è in difficoltà, con Cabaye che tocca tanti palloni ma non si impone realmente e Tiotè assolutamente impreciso (soprattutto nella ripresa): così sono pochissimi i palloni toccati da Shola Ameobi e Best, con il primo che appare anche in condizioni non eccezionali. Combinano poco anche gli esterni, con Obertan molto cercato ma che non si rende protagonista di nessuna azione degna di nota, mentre Jonas nei primi 25 minuti è estraneo alla partita.
Il QPR è pericoloso anche quando si distende in contropiede, come al 39’: Wright-Phillips nel primo tempo è una sorta di incubo per il Newcastle e scatta in velocità acceso da Taarabt, Coloccini tocca il pallone in tackle ma l’ex Manchester City rimane in possesso e sull’uscita di Krul va ad un morbido pallonetto che sembra destinato ad infilarsi, ma è fondamentale il ritorno di Steven Taylor a salvare provvidenzialmente di testa e togliere un gol fatto agli Hoops.
Al 47’ Anton Ferdinand combina una delle sue solite fesserie perché su un pallone morbido si vede in ritardo su Shola Ameobi e lo tira prendendolo per la mano anche in maniera reiterata: il fallo inizia fuori area ma si potrebbe anche completare dentro l’area di rigore e questo poteva essere un penalty. Phil Dowd però (come spesso gli capita) ha la grande qualità di prendere sempre la decisione peggiore: non fischia neanche il fallo. Al 51’ Traorè esce per infortunio (strano per lui che non si fa mai male) probabilmente agli adduttori e al suo posto entra Connolly. Il Newcastle dà l’impressione di voler crescere a centrocampo, ma dura qualche minuto: è sempre il QPR a farsi preferire, anche se la qualità di gioco cala decisamente. Al 66’ su corner da destra, Derry schiaccia troppo il colpo di testa anche se manda largo di poco. E’ sempre molto incisivo Faurlin a centrocampo, anche se l’argentino mostra qualche tuffetto decisamente imbarazzante (che gli viene rimproverato persino dal connazionale Coloccini). Sono però gli elementi offensivi a non riuscire più a creare pericoli con continuità, con Wright-Phillips che sembra essersi spento e pungere meno in velocità e anche Taarabt è molto meno vivace, tanto da vedersi anche meno in campo. Al 76’ è buono il tracciante di Barton per Wright-Phillips, ma sul cross è decisiva la chiusura di Steven Taylor su Bothroyd, con la porta che era rimasta vuota per Krul aveva cercato (discutibilmente) di uscire sull’ala avversaria. La partita di Barton è poco più che sufficiente: l’impressione è che non riesca a trovare la posizione giusta. Il ritmo ora è decisamente calato e il QPR non è più fluido e preme meno e con meno pericolosità. Tutta la fase offensiva del Newcastle alla lunga diventa nulla, con Jonas che è il ritratto dell’inutilità calcistica e Ba che tocca pochi palloni dal proprio ingresso in campo. E’ un Newcastle davvero impalpabile a centrocampo e in attacco, retto di fatto solo dai due difensori centrali, soprattutto Steven Taylor.
Arriva comunque lo 0-0 che sta bene a Pardew e il Newcastle sale al quarto posto in classifica. Mentre l’attaccante Nile Ranger fa vai e vieni dal commissariato (adesso è finito in galera per guida in stato d’ebbrezza), i Magpies devono pensare ai prossimi impegni, con la trasferta di domenica prossima in casa dell’Aston Villa.
Sale a quota quattro punti il QPR, che ha segnato solo un gollettino finora in campionato: quello di Tommy Smith che è valso la vittoria in casa dell’Everton. Perlomeno arriva il primo punto in casa e un risultato decisamente diverso dallo 0-4 contro il Bolton della prima giornata. Adesso gli Hoops saranno in scena a Molineux in casa del Wolverhampton.
QPR-Newcastle 0-0
QPR (4-2-3-1): Kenny 6 – Young 6 Ferdinand 6 Gabbidon 6 Traorè 6 (51’ Connolly 6) – Derry 6 Faurlin 6,5 – Wright-Phillips 6,5 (88’ Puncheon sv) Taarabt 6 Barton 6 – Bothroyd 5 (80’ Campbell sv)
In panchina: Murphy, Hall, Buzsaky, Smith
Manager: Neil Warnock 6
Newcastle (4-4-2): Krul 6 – Simpson 6 Steven Taylor 7 Coloccini 6,5 Ryan Taylor 5 – Obertan 5 (88’ Sammy Ameobi sv) Cabaye 5,5 Tiotè 5 Jonas 4 – Best 6 (82’ Marveaux sv) Shola Ameobi 5 (64’ Ba 4,5)
In panchina: Elliot, Santon, Guthrie, Lovenkrands
Manager: Alan Pardew 5
Arbitro: Phil Dowd 5
Ammoniti: Derry (QPR), Shola Ameobi, Tiotè, Steven Taylor (N)
Migliore in campo: Steven Taylor (Newcastle)
a cura di Silvio di Fede
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