Stagione davvero difficile per il QPR del presidente Tony Fernandes, entrato nel mondo del calcio non troppo tempo fa. Il patron dei Rangers ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media inglesi, dove ha parlato anche del suo rapporto con gli agenti sportivi in questi anni, rivelando di esser stato spesso “sfruttato” per la sua eccessiva bontà: «Non mi farò sfruttare più. Lascio che la gente mi sfrutti, da quando sono qui è accaduto spesso, ma non sarà più il caso adesso. Gli agenti spesso provano ad ottenere da me ingaggi molto onerosi, ho dovuto spesso pagare dei bonus. Ho visto ora tutti i lati che rendono lo sport del calcio immorale; alcuni venderebbero la nonna per arrivare al risultato che desiderano. Fa tutto parte dell’ecosistema del calcio».
Il club londinese ha sofferto soprattutto a centrocampo, dove non sono arrivati i giusti rinforzi ed è andata via una pedina carismatica come Barton: «Ci manca un po’ la presenza di Joey Barton. Ci serviva un centrocampista di qualità e quantità, quindi abbiamo pensato a Scott Parker. Ci manca un leader in mediana. Abbiamo provato a prendere pure Michael Dawson. Mark Hughes (ex allenatore, ndr), disse che avevamo bisogno di due mezze ali. La stagione è stata tragica per più motivi. È un po’ come una recita di Shakespeare».
Chiusura poi legata all’eventuale ripercussione che una retrocessione avrebbe sui calciatori in rosa e lo staff tecnico: «Abbiamo clausole rescissorie nei contratti in caso di retrocessione del club in Championship. Non tutti i giocatori le hanno nei propri contratti, ma un buon 60% sì. Anche l’ingaggio del mister sarà da rivedere».