“Ho chiesto ai giocatori di darmi tutto quello che avevano, e lo hanno fatto, non ho mai visto Sandro correre così tanto” “E ‘stato emozionante quando cantavano il mio nome alla fine. I QPR sono vicini al mio cuore e non si poteva finire meglio di così. Tutti i ragazzi mi hanno abbracciato nello spogliatoio. E ‘stata una serata emozionante per me e per loro. Ho avuto un sacco di soddisfazione dopo le settimane che ho avuto qui. Non escludo un ruolo in futuro con i QPR, ma per ora torna a casa in Cornovaglia.”
Queste le ultime parole di Neil Warnock come allenatore.
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Warnock ci ha portato orgoglio e passione, un etica del lavoro e un’idea di collettivo che purtroppo la società QPR da sola in questi ultimi sette anni non è stata in grado di generare.
Quattro anni fa era indiscutibilmente l’uomo giusto, aveva creato un ciclo, e sono abbastanza certo che se Fernandes avesse guardato un po meno all’immagine e più alla sostanza, lui sarebbe stato in tutti questi anni il nostro unico vero allenatore.
Warnock ha sofferto per il licenziamento, ci ha seguiti da lontano dichiarando spesso affetto verso i suoi ex giocatori e il nostro club, come se fosse “in esilio” e poi appena ha avuto l’opportunità è tornato, non certo per amicizia o riconoscimento verso il presidente, ma per noi tifosi, per lo stretto legame con certi giocatori, per onorare ed aiutare i QPR, che per lui in questo periodo sono stati una specie di “figlio”.
Quando parleremo ai nostri nipoti di questo periodo faremo solo il tuo nome,
leggenda!