Più che una vera e propria scelta tecnica, per i QPR è diventata un’esigenza. Infatti il gran numero di infortunati di questa stagione ha portato Dowie prima e Sousa (foto) adesso a lanciare in prima squadra molti giovani che, in teoria, potevano ambire solo a qualche partita tra le ‘riserve’ o, tuttaltpiù a qualche marginale comparsata in prima squadra.
Ecco quindi i vari Di Carmine, Alberti, Pareyo e l’ottimo Ledesma titolari con Dowie fino agli esordi di Balanta prima e poi, con Sousa, di Antonio German, Romone Rose e di Adel Taarabt, in prestito dal Tottenham.
Giovani che hanno dimostrato di avere le carte in regola per giocare in Championship e che con gol e ottime prestazioni hanno dato ragione e punti al Coach di turno.
Esperimenti che probabilmente continueranno, visto che la possibilità per gli R’s di qualificarsi per i play-off è limitata alla mera speranza della probabilità matematica.
"Prima di tutto devono dimostrare di essere bravi", ha chiosato Sousa, "Ma noi dobbiamo pensare che sono giovani e che miglioreranno e che in futuro ci aiuteranno a raggiungere il nostro obiettivo".
"A causa dei molti infortuni che abbiamo avuto, ho avuto la possibilità di dare a molti giovani giocatori la possibilità di giocare in prima squadra, come a Romone (Rose) che ha giocato in FA Cup contro il Burnley una gara fantastica. Ma prima di tutto dobbiamo avere una prima squadra solida. Non sono i giovani che devono trascinare i giocatori più esperti, ma è il contrario".
"Per me non è una questione di ‘giovane’ o ‘anziano’ ma è solo una questione di volontà, forma fisica e mentale ed impegno negli allenamenti. Se i giovani giocatori mi trasferiranno queste sensazioni per loro ci sarà sempre la possibilità di giocare in prima squadra".
Possibilità che arriveranno in questo finale di stagione: "Ci saranno dei piccoli aggiustamenti in squadra. Vedremo di quali giocatori abbiamo bisogno e quali invece potremo lasciar liberi. Ma non credo che ci sarano grosse rivoluzioni".
Piani che comunque non riguarderanno Di Carmine e Taarabt, visto che entrambi i giocatori hanno ribadito che al termine della stagione faranno ritorno alle loro squadre, rispettivamente Fiorentina e Tottenham.
Stabilmente lanciato nell’olimpo dei ‘grandi’ pare invece essere Hogan Ephraim, 20 anni, ex West Ham, che per Sousa diventerà un grande campione: "Non è un’ala. Da quando sono arrivato io l’ho messo al centro del campo e sono convinto che sia un giocatore da grande squadra internazionale. Sta facendo grandi progressi e altri progressi lo attendono. Diventerà un grande, ne sono certo".