A differenza della Premier League, si gioca e parecchio nella 22a giornata di Championship, visto che si giocano ben otto partite, sette in condizioni regolamentari una molto molto meno. La sfida del weekend era quella di Elland Road, dove il QPR doveva rispondere al primo ko in campionato subito nello scorso weekend: l’impegno era molto difficile, visto che gli Hoops andavano a far visita alla squadra che ora detiene la serie positiva aperta più lunga. E la serie positiva del Leeds continua alla grande: dal brutto 0-4 interno subito dal Cardiff City (che è appunto l’ultima sconfitta) sembra passata una vita, visto che ora la squadra di Grayson ha una striscia di imbattibilità di nove partite, impreziosita da una prestazione del tutto convincente contro la capolista. Se dopo il ko contro il Cardiff City si aveva la chiara sensazione che i Whites potessero puntare ad una stagione tranquilla ma non molto di più, adesso invece si parla di un Leeds che può sognare: e la classifica parla chiaro. Nonostante i tanti rinvii creino ovviamente delle situazioni particolari con le varie squadre che hanno giocato un numero diverso di partite, vedere questo Leeds in zona promozione ha comunque un valore molto importante: è il segno di una squadra in totale fiducia, che sta andando ben al di sopra delle attese e che può togliersi più di qualche soddisfazione. Ad Elland Road va in scena un match aperto, ma non c’è dubbio su quale delle due squadre abbia convinto maggiormente, perché di fatto il QPR s’è fatto vivo con le iniziative personali di Taarabt, mentre più equilibrati e insidiosi sono stati gli attacchi del Leeds, apparso in questi 90 minuti superiore alla capolista: e allora si può anche sognare il doppio salto. A spaccare in due la partita è Max Gradel (foto), che prima realizza da distanza ravvicinata, poi approfitta di un “diabolico” atteggiamento difensivo dei londinesi per andare via da centrocampo, avanzare senza nessuna pressione per arrivare in area ed infilare Kenny sul primo palo. Continuando così, il Leeds può davvero sognare, anche perché le notizie positive arrivano pure fuori dal campo: l’uomo migliore del campionato è stato chiaramente Luciano Becchio, il quale aveva il contratto in scadenza a Giugno 2011. Aveva, perché l’argentino ha accettato l’offerta del club e ha firmato il rinnovo, legandosi ai Whites: grande notizia. Il QPR rimane in vetta, ma le due sconfitte consecutive preoccupano e innervosiscono Warnock: oltretutto il periodo natalizio regala un calendario durissimo.
Il rinvio ampiamente anticipato della partita del Cardiff City regala allo Swansea City l’ennesima occasione consecutiva per mettere finalmente piede nella zona promozione in una seconda serie inglese, ma ancora una volta la squadra di Rodgers la spreca andando a cadere del tutto a sorpresa sul campo di una delle squadre più in difficoltà del momento, ovvero lo Sheffield United: le Blades arrivavano a questo weekend con poca fiducia e senza il manager, visto che Speed è approdato alla guida del Galles. Alla guida di John Carver, però, lo United tira fuori una prestazione d’orgoglio, soffrendo e stringendo i denti ma creando quasi le uniche occasioni vere della partita: una di queste nasce da un lancio di qualità di Andy Reid ad aprire la difesa avversaria e portare Ched Evans solo davanti al portiere, con l’attaccante che batte De Vries e regala il gol della vittoria. La ripresa è quasi un film già visto per i tifosi gallesi: lo Swansea City fa tanto possesso palla, ma crea poco o nulla negli ultimi metri. Un problema tornato di moda nelle ultime partite e che sembrava sparito con l’addio di Paulo Sousa: un difetto non da poco se si vuole puntare in alto.
A Portman Road va in scena l’ennesimo atto ridicolo della giovane e già disastrosa carriera dell’arbitro Stuart Attwell: l’uomo capace di errori assurdi (storico il “gol” assegnato al Reading contro il Watford, quando il pallone non si avvicinò nemmeno alla linea di porta) era stato tenuto fuori per un mese e mezzo dopo la comica direzione di gara in Liverpool-Sunderland, quando regalò al Liverpool un gol su una punizione mai battuta e favorì in tutti i modi i Reds (non espellendo ad esempio Gerrard per una gomitata tremenda su Welbeck). Negli ultimi tempi è stato riproposto con due arbitraggi in FA Cup e due in League Two: in poche parole, la Federazione sta provando a dargli l’ennesima nuova opportunità e in questo modo andava a letta questa direzione di gara. Ebbene, Attwell ripaga dando l’ennesima conferma a chi lo ritiene un assoluto incompetente, visto che fa giocare il match su un campo del tutto ricoperto di neve e ghiacciato: gli addetti di Portman Road fanno un lavoro stupendo per provare a far giocare il match, ma il tutto viene vanificato a mezz’ora dal calcio d’inizio quando torna a nevicare con grande forza e non finisce più. Per l’arbitro però si può giocare: forse è talmente cieco che non vede nemmeno la neve. Il tutto fregandosene dello spettacolo (questo match era prodotto dalla tv e trasmesso non solo in Inghilterra), dell’incolumità dei giocatori e della regolarità del match: per capirci, non si vedevano manco le linee del campo. Ad adattarsi meglio a queste condizioni è l’Ipswich, che ci mette grinta e forza, mentre il Leicester non riesce a cambiare il proprio gioco e ha tanti elementi che non riescono nemmeno a stare in piedi, su tutti Davies, Abe e Wellens. Allora il Town ne approfitta per chiudere la serie tremenda di sei sconfitte consecutive, colpendo nel primo tempo: a sbloccare il match è Norris, che risolve una mischia con la determinazione che lo rende il migliore in campo. Spettacolare peraltro il fatto che in queste condizioni giochi in maniche corte: da altri tempi. L’unica vera chance per il Leicester arriva con un tentativo di autogol di Kennedy che colpisce il palo, ma poi Scotland chiude tutto con una doppietta, il secondo gol su erroraccio del giapponese Abe. Il ridicolo Stuart Attwell si accorge della neve solo all’altezza dell’ora di gioco e pensa a sospendere la partita: ulteriormente ridicolo, visto che un match va sospeso se a partita in corso cambiano totalmente le condizioni meteorologiche, ma qui sono decisamente le stesse dall’inizio alla fine e se queste condizioni andavano bene per iniziare la partita, non si capisce perché non andassero poi bene dopo un’ora. Il fatto è che la partita non andava iniziata. Attwell tocca così un nuovo punto ridicolo della carriera, ma decide di non sospendere il match anche “consigliato” dallo sguardo di Roy Keane in versione Hannibal Lecter: se gli avesse sospeso la partita con il vantaggio di 3-0, l’avrebbe sbranato. Il match si conclude (anche con un recupero lunghissimo: diabolico) e l’Ipswich porta a casa i tre punti. Anche Attwell porta a casa la pelle: non la faccia, perché è da tempo che l’ha persa.
Il Norwich rompe la serie positiva del Coventry e si rilancia ottenendo un successo importante contro una rivale diretta per la zona playoff. E’ un match in cui i Canaries hanno lottato moltissimo, trovando nella determinazione l’arma migliore visto che (anche a causa del campo pesante) non sono riusciti ad esprimere al massimo la propria qualità, ma in cui ha influito soprattutto il rosso diretto inflitto dall’arbitro Sarginson a Gunnarsson al 35’ minuto, decisione molto severa: forse troppo. I Canaries fanno gioco e trovano il vantaggio con l’incornata di Holt, rompendo così l’imbattibilità della difesa del Coventry, che era reduce da quattro clean sheet consecutivi. La squadra di Boothroyd ha il grande merito di provarci sempre mostrando grande carattere e pareggia con Marlon King, sfruttando anche un errore difensivo. Grant Holt però è in ottima giornata e trova la doppietta in mischia, regalando i tre punti alla squadra di Lambert. Il Coventry sfiora anche il pareggio, ma capitola tra le mura amiche e ora deve affrontare due match molto complessi contro QPR e Cardiff City.
Tutto facile per il Nottingham Forest, che non viene mai impensierito dal Crystal Palace, porta a 29 la serie di risultati utili consecutivi tra le mura amiche (considerando ovviamente soltanto la regular season) e si gode un facile 3-0 che lo porta a ridosso dalla zona playoff: il Coventry sesto dista quattro punti, ma i Reds hanno giocato due partite in meno. Da segnalare il gol in bello stile di Marcus Tudgay, che era all’esordio con la maglia del Forest dopo esser arrivato in prestito dallo Sheffield Wednesday.
Momento molto delicato e anche un po’ sfortunato per il Derby County, che non demerita contro il Reading ma incassa la quarta sconfitta consecutiva, una serie che inizia ad essere un po’ troppo lunga per un ambiente che negli ultimi hanno ha dimostrato spesso di essere tutt’altro che stabile. E’ un successo molto importante per il Reading, che finalmente riesce a rilanciarsi, dopo una serie frustrante di cinque pareggi consecutivi, almeno tre dei quali considerabili come punti persi. A Pride Park va in scena un match molto bello, con anche sprazzi di qualità. A fare il match nel primo tempo è il Derby County, che però colpisce un palo con Bueno e si trova di fronte un ottimo Federici, autore di un paio di ottimi interventi. Il Reading soffre ma rimane pericoloso in contropiede e ottiene un rigore per fallo di Barker su Long: fallo considerato soft, ma il rigore ci stava. L’irlandese realizza dal dischetto e il Reading sembra rinvigorirsi, cercando il raddoppio in avvio di ripresa per venire tuttavia raggiunta dalla rete di Commons. Le due squadre vogliono vincere e la ripresa è giocata end-to-end, con soprattutto il Derby County a creare occasioni importanti, ma Federici è in giornata monstre e respinge tutto: assolutamente decisivo il portiere australiano. All’88’ poi la difesa si addormenta su un pallone sventagliato di McAnuff, soprattutto il disastroso Barker lascia enorme spazio a Long che anticipa l’uscita a valanga del portiere e trova il tocco vincente per riportare in vantaggio il Reading. Il Derby County ci prova fino alla fine, ma non è giornata perché la traversa nega il pareggio a Commons dopo un bel calcio di punizione.
Passo indietro del Bristol City, che era reduce da un buon momento di forma ma che si presenta in modo piuttosto blando al KC Stadium, in un match pure sulla carta molto sentito: era infatti la prima volta che i Robins affrontavano l’Hull City dopo la finale dei playoff del 2008, quando il gol di Dean Windass mandò i Tigers in Premier League. In questo match non c’è storia, con l’Hull City che vince agevolmente, trovando finalmente due reti dalla punta Jay Simpson: Pearson ha puntato sulle sue reti prendendolo dall’Arsenal, ma il 22enne s’è sbloccato solo in questo match.
Continua la stagione disastrosa del Middlesbrough, che passa subito in vantaggio in casa del Doncaster ma che finisce per capitolare. Dopo il gol di McDonald, è il Doncaster a farsi preferire trovando il gol del pareggio con Hayter e creando altre occasioni, anche se pure il Boro ha le sue chances per passare in vantaggio, sciupandole anche in modo grossolano. In un Middlesbrough fin qui impresentabile, se a sbagliare è pure uno dei pochi elementi positivi in questa stagione le cose si mettono male: Jason Steele ha giocato fin qui molto bene tanto da attirare l’interesse di importanti squadre di Premier League, ma al 94’ combina un pasticcio tremendo mancando la presa su un tiro debole di Hayter, regalando il gol vittoria ai Rovers.
a cura di Silvio di Fede
25 comments
THIBAULT
21 dicembre 2010 a 17:00 (UTC 1)
A te risulta che giochiamo contro il 3 gennaio? Il sito del Millwall riporta per quella data il match con il QPR, ma il calendario dice un'altra cosa…
WallyWest
22 dicembre 2010 a 15:38 (UTC 1)
Noi il 3 gennaio giochiamo col Bristol, poi se volete venire pure voi…
Distribuiamo gol a chiunque.
La partita col Millwall è fissata per l'8 marzo.
Ciao e auguri!
THIBAULT
22 dicembre 2010 a 20:23 (UTC 1)
No, grazie
Preferiamo andare a Derby
Tanti augurissimi anche a te!
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