Championship: gli Hoops rimangono in 10 e non tirano in porta fino al gol decisivo e sembrano predestinati a raggiungere la Premier League, mentre i Royals pagano una serata molto opaca
Se nella Premier League 2011/12 vedrete anche il QPR, ricordatevi di questa serata, di questo anticipo della 30a giornata di Championship, possibilmente decisivo nel percorso della squadra di Neil Warnock: magari non tanto per i tre punti in sé, ma per l’impressione data agli avversari di una squadra predestinata alla promozione, impossibile da fermare nemmeno in una situazione di grossa difficoltà all’interno di un match non certo brillantissimo delle stelle offensive. Campo e avversario difficile come il Reading, situazione difficile come l’inferiorità numerica da fine primo tempo, ma comunque ottimo controllo del centrocampo pur senza mai affondare realmente: e per concludere il discorso, Wayne Routledge che firma il gol partita al primo tiro in porta dei londinesi. Fare un discorso simile in Football League (e nella Championship in particolare) è molto azzardato, perché nel corso di una stagione sempre tiratissima e con un calendario sempre fitto può succedere di tutto in ogni momento, ma davvero l’impressione data al Madejski Stadium dal QPR è quanto mai pesante per le avversarie, l’impressione di una squadra che secondo logica sembrerebbe destinata alla promozione: la sensazione dopo 30 giornate a questo livello e dopo una vittoria così significativa è che una promozione diretta potrebbe esser assegnata. Pensando poi che dietro questo progetto c’è un personaggio (per quanto controverso) come Neil Warnock avvalora ulteriormente questa sensazione, perché con un manager così è difficile avere cali di tensione e dare qualcosa per acquisita. In serate simili il QPR è piuttosto demoralizzante per le avversarie, che ci provano ma sembrano respinte da un muro di gomma e poi in un modo o nell’altro vengono punite. Il Reading esce dal campo cosciente di aver perso una grande occasione per rilanciarsi verso la lotta per i playoff, ma non può che prendersela con sé stesso: è infatti una serata piuttosto opaca per i Royals, incapaci di sfruttare la superiorità numerica per la bravura dell’avversario ma anche per scarsa brillantezza e scarsa qualità di manovra. I Royals solo nel finale di primo tempo sono riusciti a trovare un modo per forzare la difesa avversaria, ma per il resto non hanno creato occasioni da rete, pur con una prova da leone di Shane Long, apparso non del tutto in condizione fisica (forse non andava utilizzato) ma bravissimo a non mollare mai e a creare alla fine le situazioni migliori nel corso dei 90 minuti: il resto però è tutto opaco, con la squadra di McDermott che non ha mai avuto i soliti spunti vivaci ed è sempre stata sotto a centrocampo. Ancora una volta manca un po’ il salto di qualità ai Royals per irrompere con forza in prossimità della zona playoff, quel salto di qualità ulteriore che invece in questa serata sembra aver fatto il QPR.
Il Reading recupera Long nonostante l’infortunio alle costole subito contro il Cardiff City, ma deve fare a meno di Leigertwood, ineleggibile perché arrivato in prestito proprio dagli Hoops: al suo posto gioca Tabb. Il QPR non recupera Helguson e in attacco gioca Hulse, mentre a sorpresa Warnock schiera Taarabt come ala sinistra, mentre a fare il trequartista è Ephraim.
Dopo un buon inizio con le due squadre che sembrano impostate sull’offensiva e con il Reading che sembra pericoloso sul lato di Kebe, il match si assesta sulla superiorità netta a centrocampo del QPR, con gli ospiti che comandano e manovrano ma senza trovare sbocchi: male il centravanti Hulse, che commette tanti errori e appare irriconoscibile per lentezza dei movimenti, mentre Routledge è poco in partita. Derry e Faurlin comandano nella zona nevralgica del campo, Taarabt ha ogni tanto qualche assist di qualità, ma c’è poca pericolosità e Federici non viene mai impegnato. Il ritmo del match è pure discreto, ma la qualità è bassa e per questo c’è poca vivacità in campo, con le due squadre che non riescono a prendere quota. L’unica soluzione per il Reading sembra quella della ripartenza, ma nessuno degli elementi offensivi in realtà dà l’impressione di poter creare qualcosa: paradossalmente a far meglio è Long, nonostante appaia in difficoltà per l’infortunio subito martedì sera. McAnuff sbaglia troppi palloni e via via col passare dei minuti viene annullato facilmente da Orr, mentre dopo un buon inizio si spegne anche Kebe che non piazza mai un’azione realmente interessante e pericolosa. Il Reading rischia al 39’ quando si fa trovare scoperto e Mills deve commettere fallo su Ephraim per evitare il peggio, ricevendo un cartellino giallo.
Al 41’ arriva la prima occasione del match: corner da destra battuto morbido da Harte con pallone stretto sul secondo palo, arriva Mills e incorna basso ma Kenny si salva con un riflesso di piede, il pallone resta in area piccola e Church prova a ribadire in rete ma Faurlin lo mura e in qualche modo il pallone esce.
Sono cinque minuti di clamoroso sbandamento per gli ospiti, che poco dopo provano a ripartire in contropiede ma Ephraim si allunga troppo il pallone e finisce per travolgere Kebe con un intervento davvero grossolano e l’arbitro Booth alza il rosso diretto per il centrocampista 22enne: tackle di foga ma eccessivo, perché con troppa velocità e con piede pure alto. Warnock impazzisce per l’ennesima volta della sua carriera ma farebbe bene a stare zitto perché il rosso ci sta tutto. Ora il QPR passa al 4-4-1.
La punizione successiva è battuta con un lancio troppo lungo, Kenny esce ma lo fa malissimo facendosi superare clamorosamente dal pallone, prova ad approfittarne Long ma da posizione decentrata manda il pallone sull’esterno della rete andando soltanto a sfiorare il palo. Il QPR chiude il primo tempo con un nervosismo davvero eccessivo.
Nella ripresa però gli Hoops si calmano, giocano in modo lucido e alleggeriscono con facilità la pressione avversaria, con il Reading che torna a fare grossa fatica in attacco e non riesce a proporre una vera pressione: male il centrocampo, con Karacan che corre, raddoppia in fase di non possesso ma non combina nulla di buono, così come l’apporto di Tabb è piuttosto marginale. La squadra appare così scollata tra i reparti e Church corre a vuoto, non mostrando un vero gioco ma provandoci con iniziative personale raramente pericolose. McDermott oltretutto ritarda un po’ i cambi, in particolare l’inserimento di Manset, che sembra avere spunti interessanti anche se non finisce per esser decisivo. Buono il secondo tempo di Long che prova a trascinare la squadra, ma di fatto non è supportato (Manset appare un po’ troppo solitario per ora).
Il QPR gioca in modo sornione, controlla e sembra voler portare lo 0-0, ma all’80’ trova la fiammata giusta: buona manovra rapida con Taarabt che di prima tocca in diagonale per Faurlin, che subito va alla verticalizzazione che apre la difesa e manda in porta Routledge con solo un difensore ad inseguirlo, destro radente verso l’angolo lontano e arriva il gol dello 0-1, al primo tiro in porta del QPR. Secondo gol in quattro partite per l’ala destra dopo il suo ritorno in maglia Hoops.
Per il resto, la pressione del Reading porta solo un paio di brividi su sbavature di Gorkss, ma il QPR non rischia e porta a casa tre punti fondamentali che lo lanciano sempre più in vetta alla classifica, sempre più verso la Premier League. Domenica prossima gli Hoops sono impegnati in un vero e proprio big match, perché a Loftus Road arriverà nientemeno che il Nottingham Forest, sulla carta l’altra favorita per la promozione diretta: match da non perdere.
C’è bisogno di una scossa nella stagione del Reading per poter entrare nei playoff: i Royals hanno buone qualità, ma troppo spesso finiscono per avere dei passaggi a vuoto come in questo match. Adesso anche la squadra di McDermott sarà impegnata in un match importante contro una possibile concorrente diretta come il Norwich City, attualmente al secondo posto in classifica.
Reading-QPR 0-1
Reading (4-4-2): Federici sv – Griffin 6 Mills 6 Ingimarsson 5,5 Harte 6,5 – Kebe 5,5 Karacan 5 Tabb 4,5 (76’ Robson-Kanu sv) McAnuff 5 – Long 6 Church 5 (68’ Manset 6)
In panchina: McCarthy, Gunnarsson, Hunt, Khizanishvili, Cummings
Manager: Brian McDermott 5
QPR (4-2-3-1): Kenny 6 – Orr 7 Connolly 7 Gorkss 6 Hill 6 – Derry 7 Faurlin 7 – Routledge 6 (91’ Hall sv) Ephraim 4,5 Taarabt 6 (86’ Vaagan Moen sv) – Hulse 3 (66’ Miller 6,5)
In panchina: Cerny, Rowlands, Chimbonda, Shittu
Manager: Neil Warnock 6
Arbitro: Russell Booth 6
Gol: 82’ Routledge
Ammoniti: Griffin, Mills (R), Hill, Connolly (QPR)
Espulso: 42’ Ephraim (QPR)
Migliore in campo: Alejandro Faurlin (QPR)
a cura di Silvio di Fede