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mag 08 2011

Briatore: “Così ho portato in A la squadra della regina”

"Vendere il QPR? Vedremo…"

da "Il Giornale"

Il telefonino di Briatore squilla libero ma Flavio non risponde. Non è da lui. Dieci minuti dopo. Secondo tentativo. Eccolo. Dice: «Chiedo scusa ma…».
Sta festeggiando la promozione del Queens Park Rangers? «Macché, sono su una giostra. Con mio figlio».
È una notizia: l’uomo Billionaire alle giostre e non allo stadio a brindare per la vittoria del campionato di seconda divisione inglese?
«Però ho visto tutto in tv. Mi sono emozionato»
Non è neppure andato a Istanbul per accogliere la F1 nel Billionaire appena aperto in Turchia?
«No, sono in versione bambinaio».
Dall’acquisto del Qpr alla promozione in quanto tempo?
«Tre anni. Esattamente come detto e pianificato».
Era già successo.
«Sì, quando presi in mano le redini della Renault F1: all’inizio del mio mandato dissi che in tre anni avremmo vinto il mondiale e così è stato».
In Inghilterra avevate già vinto matematicamente la Championship (la serie B inglese), però incombeva la decisione federale per via di presunte irregolarità nell’acquisto di un giocatore nel 2009. Rischiavate 15 punti di penalizzazione e addio promozione.
«E invece è andato tutto bene. Ieri l’annuncio. La federazione ha fatto l’indagine e ha trovato tutto a posto, semmai solo un errore a livello amministrativo. Sono felice. Anche perché i media inglesi avevano molto ricamato su questa vicenda e ovviamente le altre squadre avevano poi spinto».
La soddisfazione più bella?
«Ricordare che il Qpr era ultimo in classifica quando nel 2007 l’ho rilevato assieme a Bernie Ecclestone e a Lakshmi Mittal (70% il duo della F1, il resto al magnate dell’acciaio, ndr) e saperlo ora in Premier League. Per di più ci è arrivato con largo margine sulla seconda».
E adesso la nuova sfida. Sarà un festival di derby londinesi col Chelsea, il Tottenham, l’Arsenal…
«La sfida principale è quella che abbiamo appena vinto. Il resto vedremo».
Cioè fa lo scaramantico e non si espone o pensa di cedere la squadra?
«Vediamo, vediamo. Lunedì ne parlerò con Ecclestone che ora è a Istanbul. Dobbiamo valutare. Tutto può succedere… magari poi facciamo un programma di due anni».
Avete già ricevuto delle offerte?
«Sì. Vale molto adesso. È una bel club, con una grande storia, col proprio stadio e ora è di nuovo in Premier league… Mancava dal 1996. E poi la squadra è giovane e abbiamo un fuoriclasse come Adel Taarabt».
Ora che lei è a tutti gli effetti l’uomo sportivo dei due mondi, F1 e calcio, in più è socio di Ecclestone, che ne pensa del consorzio Exor-Newsco (Agnelli-Murdoch) che vuole comprare il Circus?
«Giudico naturale che ci sia gente interessata e che si guarda attorno… È un investimento appetibile».
Restando in casa Agnelli, da tifoso Juve non è arrabbiato per i risultati?
«I tifosi si devono un po’ calmare. Bisogna che capiscano che la piazza di Torino non è più quella di una volta. Non ci sono più l’Avvocato e suo fratello Umberto. Andrea Agnelli sta facendo un ottimo lavoro, ma il bacino di Torino più di tanto non può garantire ai club. Per tenere il passo di Milan e Inter bisogna spendere cifre importanti e non so se la proprietà sia disposta a farlo. Senza, con tutto il rispetto, diventa un’altra Fiorentina che può a volte fare un campionato importante… ma non si torna alla Juve di 10 anni fa».

1 commento

  1. utente anonimo

    bello eh vantarsi di aver fatto qualcosa quando in effetti nn ha fatto nulla il buon fabio…che schifo di uomo

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