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mar 14 2012

Stampa inglese attacca Briatore. Caliendo: ‘Non sono sorpreso’

BRIATORE UNA PERSONA ADATTA E INTEGRA? NON POTREBBE DIRIGERE NEANCHE IL CESSO DI UNA PRIGIONE

Perche Flavio Briatore, l’ex-proprietario e presidente del Queens Park Rangers, ha permesso a una troupe televisiva di seguirlo per diversi anni per mostrare al mondo come si comportava al lavoro?
Pensava che sarebbe emerso dal documentario di Domenica della BBC come uno buono, furbo, intelligente e astuto? Invece di apparire come un bullo, gradasso, petulante e deficiente? Forse pensava che dovevamo rimanere ammirati dal potere magistrale dell’uomo, invece di cadere per terra ridendo. Briatore e’ un CONDANNATO TRUFFATORE . La cosa più stupefacente e’ che c’e’ gente che si fà derubare da lui, e che dunque è ancora più stupida di lui. Questo e’ un fatto preocupante per la razza umana. L’altra cosa più preoccupante e’ che il buon vecchio Flavio non è terribilmente differente, eccetto nel modo di vestirsi, dagli altri dubbiosi proprietari dei nostri club di football, persone il cui coefficiente di Intelligenza è la radice quadrata del loro ego.
Questo documentario fatto dalla BBC e’ risultato davvero molto divertente, specialmente se siete come me, e disperate di come sta diventando il football agli altissimi livelli. C’è’ sempre la soggezione nei confronti dei super ricchi che abbiano qualcosa di diverso da noi se no non sarebbero super ricchi. Uno pensa che in qualche modo se li devono meritare tutti quei soldi. Credo che in fondo ce lo diciamo per non attaccare questa gente e distruggere tutto un sistema ingiusto. Il buon vecchio Flavio ha fatto sembrare i giocatori dei mostri di intelligenza. Flavio e il suo equamente deficiente amico, Gianni Paladini, sembrano completamente incapaci di un singolo pensiero razionale. I giocatori sono chiamati in vari modi all’interno del documentario: “puttanieri, figli di puttana, buchi di culo, cazzoni, bastardi, stupidi e ignoranti e cosi via…”. Ugualmente insultati sono stati anche i numerosi allenatori che si sono susseguiti e fatti oggetti di insulti, critiche feroci, e incontrollabili scatti di ira in cambio di pochi soldi.
Ho smesso di contare quando il settimo allenatore è stato licenziato per non aver vinto ogni partita. Guardare il documentario era come vedere all’opera due bambini di 8 anni col la sindrome di Tourette a cui era stato concesso di dirigere una centrale nucleare.
Ancora una volta,mi chiedo, com’è stato possibile che il Signor Briatore venisse considerato una persona “Adatta e Integra” come nelle leggi della FA Inglese, per dirigere un club in Inghilterra? AL SIGNOR BRIATORE NON FAREI DIRIGERE NEANCHE IL CESSO DI UNA PRIGIONE.
La seconda domanda che mi faccio e’ questa qui: perche ci sono persone che pensano che si possa guadagnare dei soldi essendo proprietari del Queens Park Rangers? Non ho niente contro il QPR. Sono un club simpatico e amabile che ha talvolta illuminato il calcio Inglese con squadre interessanti negli ultimi 30 anni. Ma non ha i supporter o la demografia per essere un mega club che può rimanere sempre e di diritto nella Premier League.
La capienza di Loftus Road e’ di soli 19 mila posti, e non e’ una descrizione sbagliata del numero di tifosi del QPR. La Londra Ovest ha già un mega club, il Chelsea, per persone che vogliono una squadra di successo. Il QPR come il Brentford e’ un club locale. L’area stessa si e’ rimpicciolita di quelli che vivono a Shepherd’s Bush e Kensal Rise molti ormai non seguono il calcio. La zona si e’ imborghesita.
Ci sono parecchi posti ora dove la demografia suggerisce che un club piccolo possa diventare una forza nel football, Swindon, Reading, Brighton, e anche Bournemouth. Sono cittadine senza una storia gloriosa nel calcio ma dove la popolazione si incrementata negli ultimi 20 anni, precisamente la specie di tifosi che seguono tutte le partite dal vivo, bianchi di media bassa classe e lavoratori. Il QPR no, non penso proprio.
I miei sospetti sono che se anche il QPR riuscisse a sopravvivere nella Premier quest’anno, cosa che dubito, non lo faranno l’anno prossimo. E non lo dico con cattiveria, perche ci sono molti più club nella Premier che mi piacciono molto meno del QPR.
Briatore e Paladini pensavano di trovare il successo nella maniera di un bambino che chiude gli occhi sperando che una cosa cattiva potesse andare via. Non hanno neanche speso molti soldi, hanno pensato che ci potevano riuscire grazie alle loro viziate personalità. “Voglio i nomi di tutte le persone che mi hanno fischiato o vendo il club” tuona Briatore contro un povero tifoso dopo una partita persa. Amico Flavio, ti fischiavano tutti! E non vale neanche la pena andare avanti dicendo di aver investito 35 milioni di sterline nel club quando “voi tifosi avete investito solo 10 pound.” I loro 10 pound,che sono in verità ormai 40 per partita, li pagano ogni settimana, nel bene e nel male, e lo hanno pagato per il club negli ultimi 130 anni. I tuoi 35 milioni, se sono veramente 35 milioni, potrebbero invece ammazzarlo.
La verità e’ che alla fine il QPR e’ stato salvato dal suo vice Presidente, Amit Bhatia, la sole voce decente e sana mentalmente nel documentario. Almeno è venuto fuori come una persona integra, piacevole, quando non portava degli abbigliamenti da hooligan. Il QPR e’ fortunato di averlo.

dal The Sunday Times dell’11 Marzo 2012
di ROD LIDDLE
(traduzione dal blog di Caliendo)

 

Non si spegne l’eco per l’articolo bomba pubblicato dal giornale inglese The Sunday Times su Flavio Briatore, letteralmente giudicato incapace nella gestione del club londinese del Queens Park Rangers. Antonio Caliendo, ex proprietario del QPR, dice la sua, dimostrando una volta di più l’attaccamento al club: “Ho letto con attenzione l’articolo del Sunday Times, evidentemente le parole scritte sul signor Briatore non mi hanno sorpreso. Di sicuro da italiano non sono contento di leggere che un mio connazionale non potrebbe dirigere nemmeno la sezione latrine di una prigione. Cito letteralmente il testo quando associa il personaggio in questione ad un condannato truffatore. Il mio modo di fare, che contraddistingue la mia professionalità nel calcio da 40 anni, mi vieta di aggiungere considerazioni personali, che per altro non cambierebbero di molto l’idea che si ha leggendo l’articolo. La vicenda però mi tocca direttamente perché con il signor Briatore ho ancora in corso un contenzioso, aperto nel settembre 2007, relativo alla cessione del QPR, e ad oggi non ho ancora incassato un euro. Spero che la magistratura inglese adotti la stessa determinazione della stampa. Vorrei che arrivasse il mio saluto ai tanti tifosi della squadra verso i quali conservo un grande affetto. Ora con la nuova dirigenza spero di andare più spesso a Londra e nell’occasione tifare per il QPR”.

da calciomercato.com