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ago 28 2008

In ricordo di Ray Jones

Ray Jones

Quando vedo giocare Mario Balotelli penso sempre a Ray Jones. Le sensazioni che il giovane attaccante dell’Inter sta provando sono esattamente quelle che avrebbe potuto vivere oggi Ray: oltre ai primi veri guadagni, i primi articoli sul giornale, le grida dello stadio che invocano il tuo nome anche se hai solo 18 anni, l’affetto incondizionato dei tifosi per essere diventato allo stesso tempo mascotte e campione.

In qualsiasi momento della partita, il suo camminare indolente poteva trasformarsi in un balzo felino che portava spesso al gol e a uno splendido sorriso: per questo i tifosi lo amano ancora. Come attaccante aveva tutto: era dotato di forza, rapidità, colpo di testa, tecnica, intelligenza e grande consapevolezza nei propri mezzi, come il bravo Super Mario. Non so fino a quando avremmo potuto trattenere Ray a giocare in Championship, molte squadre della Premier League avevano già messo gli occhi su questo ragazzo dolce e sensibile, pieno di talento e già da molti considerato, in prospettiva, un grande giocatore. Il suo ruolo nel QPR non era solo quello di centravanti, Ray rappresentava una speranza per tutto il club. Anche fosse andato via, credo molti avrebbero continuato a tifare per lui, persino con un’altra maglia addosso. Il 25 Agosto 2007 non potei credere che fosse morto davvero, ricordo esattamente il momento in cui lessi quella maledetta frase sul sito ufficiale degli Hoops. Nessuno, in realtà, potrebbe credere alla morte di un diciottenne, dovrebbe essere vietato per legge, se non altro per non permettere mai che una mamma si ritrovi nella penosa situazione di dover seppellire il proprio figlio. In un certo senso tutto il QPR fu sotterrato quel giorno, il vecchio QPR, quello che ha sofferto la paura di non esistere. Di lì a poco Briatore avrebbe acquistato il club, la trattativa era già avviata e quasi conclusa ma Ray non c’era più.

Oggi abbiamo in squadra tanti bravi giovani campioncini ma nessuno di loro, probabilmente, sarà mai amato come Ray. Lui era il figlio di tutti i papà tifosi ed è insieme a loro che mi raccolgo per dedicare un minuto di rigoroso silenzio al più promettente calciatore che abbia mai messo piede a Loftus Road.

 

(Articolo inviato dall’amico Paolo)

 

 

1 commento

  1. utente anonimo

    vorrei aggiungere qualcosa, ma Paolo a detto tutto! Grande Ray!

    QPR Fan, Trento

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