dic 02 2014

QPR – Leicester = 3-2


QPR
3

Leicester
2


 

QPR: Green 7.5; Isla 6, Onuoha 7, Caulker 7.5, Suk-Young 7 (Traore 50, 6.5); Vargas 7 (Mutch 76), Barton 7, Henry 6, Fer 7; Austin 7.5, Kranjcar 6.5 (Hoilett 89).
In panchina: McCarthy; Ferdinand, Phillips, Wright-Phillips

Gol: Morgan (OG) 37; Fer 44; Austin 74

Ammoniti: Suk-Young, Austin

Leicester City: Schmeichel 7; De Laet 6, Morgan 5, Wasilewski 6, Konchesky 6; Schlupp 7, Cambiasso 7 (King 88), James 6.5, Mahrez 6 (Albrighton 59, 6); Vardy 6.5, Ulloa 6 (Nugent 59, 6).
In panchina: Hamar; Drinkwater, Moore, Knockaert

Gol: Cambiasso 4; Schlupp 67

Ammoniti: Nugent, Albrighton

Arbitro: Roger East 7

Spettatori: 18,054 (1,841)

Star man: Charlie Austin

Austin ha appena realizzato il gol della vittoria...

nov 28 2014

Isla, vicino il riscatto del QPR

Undici milioni di euro, tanto costa il riscatto a titolo definitivo di Mauricio Isla: il Queens Park Rangers sembra intenzionato a volerli spendere tutti, convinto della bontà dell’investimento fatto in estate quando ha prelevato il cileno dalla Juventus.
In Premier League tra le fila del club londinese Isla ha ritrovato smalto e brillantezza, incassando complimenti e trascinando a più riprese i suoi nella difficile bagarre salvezza.
Ecco spiegato il motivo di un investimento che dall’Inghilterra assicurano davvero prossimo.
Se lo augura con tutto il cuore la Juventus, che incasserebbe a gennaio un bel gruzzoletto da investire eventualmente subito sul mercato, per assicurare ad Allegri rinforzi di spessore, magari in vista della fase ad eliminazione diretta di Champions League.

da tio.ch

 

nov 26 2014

Sandro infortunato, Kranjcar chiede di rimanere al QPR

Il Queens Park Rangers ha informato i propri tifosi che non potranno vedere Sandro fino a dopo Natale. Il centrocampista è uscito per infortunio contro il Newcastle e oggi è arrivata la diagnosi del medico sociale degli Hoops, Peter Florida: “Sandro ha preso una brutta botta al ginocchio e questo ne ha comportato il danneggiamento del legamento mediale della suddetta articolazione. Questo non ha niente a che vedere con la ruttura del legamento crociato anteriore che il brasiliano ha già sostenuto nella sua carriera. Sfortunatametne adesso non sarà disponibile fino a dopo Natale”.
da calciopremier.it

Niko Kranjcar centrocampista croato di proprietà della Dinamo Kiev in prestito al Queens Park Rangers non ha nessuna intenzione di lasciare la Premier League. Secondo quanto riportato dal Mirror, Kranjcar avrebbe chiesto a gran voce al QPR di riscattare il suo cartellino.
da tuttomercatoweb.com

 

nov 24 2014

[VIDEO] Newcastle – QPR = 1-0



Newcastle – QPR = 1-0

7′ Sissoko

nov 24 2014

Newcastle – QPR = 1-0


Newcastle
1

QPR
0


 

Newcastle: Krul 6, Janmaat 6.5, Williamson 6, Dummett 6, Haidara 6, R Taylor 7 (Gouffran 6.5, 33), Sissoko 8, Colback 6.5, Cabella 6 (Cisse 6, 68), Ameobi 7.5, Perez 6 (Armstrong 89)
In panchina: Elliot, Streete, Anita, Ferreyra,

Gol: Sissoko 7

Ammoniti: Sissoko, Armstrong

QPR: Green 7.5, Onuoha 6, Caulker 6.5, Dunne 6, Suk-Young 6, Sandro 5.5 (Kranjcar 6, 60), Henry 6 (Hoilett 82), Barton 7, Fer 5.5, Austin 5.5, Zamora 5.5
In panchina: McCarthy, Traore, Phillips, Isla, Mutch

Ammoniti: Onuoha, Dunne, Zamora

Arbitro: Chris Foy

MOM: Sissoko

Spettatori: 51,915 

Il gol che ha deciso la sfida


nov 20 2014

Redknapp: “A gennaio un paio di acquisti per fare la differenza”

Harry Redknapp ha parlato a TalkSport. Ecco quanto dichiarato dal manager degli Hoops su Charlie Austin e altri argomenti:

“I gol che ha fatto lo hanno reso buono. Ho visto un grande cambiamento in lui nelle ultime due settimane. E’ un bravo ragazzo e gli piace fare il calciatore. La sua fiducia è molto alta.

Sugli acquisti fatti:

“Abbiamo comprato qualche giocatore ed è servito del tempo per farli ambientare. Ora però si sono immedesimati nella squadra. Stiamo giocando bene e avremmo meritato qualche punto in più in classifica”.

Sul calciamercato di gennaio:

“Credo che il nostro Presidente sonderà il terreno e porterà al Loftus Road uno o due giocator in grado di fare la differenza”.

da calciopremier.it

 

nov 17 2014

Joey Barton: vi racconto la realtà in cui sono cresciuto, il football la mia via d’uscita

A tu per tu con Joey Barton. Sguardo deciso, determinazione e grinta non sono una novità, quando si parla di lui. Più critiche che elogi, per quegli interventi fin troppo “duri” a centrocampo. Il centrocampista del QPR, con un passato anche al Newcastle e al Manchester City svela alcuni aneddoti della sua vita, a partire da quell’adolescenza vissuta tra l’illegalità e la droga, a Huyton, uno dei quartieri di maggior degrado dell’intera Inghilterra. In passato, anche 77 giorni di carcere per una rissa, nel 2008, quando già era un calciatore. Poi, però, il cambiamento. “Sono cresciuto in una realtà molto violenta – ha raccontato Barton al Mirror – dove ho trascorso la mia adolescenza, i padri scommettevano su quale ragazzino fosse il più duro, e noi facevamo dei combattimenti clandestini in giardino”. Ma poi arrivò quella passione, il football. La sua speranza di tutta una vita. “Il calcio mi ha dato disciplina, struttura, ha dato un senso alla mia vita, una via d’uscita”. Un clima irreale, un mondo a sé quello di Huyton, noto per gli abusi. Quando Burton era ancora un ragazzo, suo zio fu assassinato. “Nella mia vita ho dovuto scegliere tra tre strade: quella dell’artigiano, quella della droga e quella dello sport. Ho visto i miei amici ubriacarsi e sperimentare nuove droghe. Pensai: ‘Se faccio anch’io questo, non potrò mai diventare nessuno’. Io possedevo un talento. Era il calcio, e la mia mente si aprì grazie a questo. Quando avevo 24 anni, mio fratello minore fu coinvolto nell’assassinio di un bambino di colore. Mio cugino lo uccise, ma mio fratello era con loro, e adesso sono tutti in prigione. L’unica differenza tra loro e me è che io penso soltanto al calcio. Sono finito in carcere anch’io a 25 anni, ero arrabbiato con il mondo. Pensavo che mi fosse debitore, perché ho potuto imparare la disciplina solo grazie al football. Non ero diverso dai miei amici, mi dispiaceva che loro non avessero avuto una possibilità”. La rivalsa di Barton, che adesso si gode la sua nuova vita: “Quando a scuola l’insegnante mi chiese cosa avrei voluto fare da grande e io risposi che sarei voluto diventare un calciatore, lei mi rise in faccia. Adesso adoro quando la incontro per strada e sono io a ridere in faccia a lei”.

da gianlucadimarzio.com

 

nov 17 2014

Charlie Austin da muratore a bomber in Premier sulle orme di Stuart Pearce e Ian Wright

Vent’anni e la passione per il calcio. A quell’età è facile pensare a divertirsi con gli amici, uscire con le ragazze e fare baldoria. Ma Charles, nome nobile ed umile d’animo, è diverso dagli altri. Lavora nell’azienda di papà. Il solito privilegiato? Macché! Un lavoro duro il suo: il muratore. Di giorno il ragazzo di Hungerford costruisce case. La sera mette le fondamenta per il suo futuro, senza immaginare quanto roseo possa diventare.

Sul campo del Pool Town, squadra dilettantistica della Wessex League, l’allenatore indica ai suoi giocatori la luna. I compagni di Austin guardano il dito, lui invece fissa proprio la luna: mica si ferma al dito. La fatica della dura giornata lavorativa viene trasformata in energia sul campo: una macchina perfetta, 46 gol in 46 presenze. Il primo mattone è posato.

L’estate successiva, stagione 2009-2010, il grande salto in League Two al Bournemouth. Austin inizia a ripercorrere i passi di due predecessori come Ian Wright e Stuart Pearce: piastrelliere il primo ed elettricista il secondo. Poi, entrambi, stelle del calcio inglese. Ma la sorte si manifesta come uno dei quei muri, che Charlie costruisce con papà: veto della Lega inglese sulla campagna acquisti del Bournemouth ed Austin rispedito al mittente.

Cazzuola e malta il suo presente, ma non per molto. Ecco una seconda occasione: con lo Swindon Town, questa volta. Un assaggio di professionismo. Cambiano gli arnesi del mestiere: guanti e piccone si trasformano in campo e pallone. Con un unico risultato: il gol. Anzi i gol. Tanti da destare l’interesse di squadre di categorie superiore e, nel gennaio 2011, il passaggio al Burnley: 45 gol in 90 partite il suo score.

Austin scrive il suo nome nella categoria ‘From building site to big League’ con il passaggio dal Burnley al Queens Park Rangers. Ancora una stagione, 2013-2014, in Premiership, trascinando il QPR alla promozione con i suoi 20 gol.

Ora la Premier League, subito da protagonista. 6 gol in 10 partite. Di tacco contro il Chelsea, in acrobazia al Southampton e doppietta al City di Aguero: un biglietto da visita, già finito su molte scrivanie dei Top Club. E la Nazionale? Una questione di tempo, dicono i tabloid.

Papà Austin legge i giornali, orgoglioso del suo ragazzo. Ha già rimpiazzato il figlio nella sua azienda: sa che difficilmente tornerà. Charlie ha costruito con le proprie mani un futuro diverso, migliore. La luna, quella che sognava sui campi di periferia, è proprio davanti ai suoi occhi. Non c’è più bisogno che qualcuno gliela indichi.

A cura di Luca Gandini per gianlucadimarzio.com

 

nov 11 2014

Qpr-City, due tocchi e gol: perché è giusto annullare

Un caso curioso durante la sfida di Premier League. Hart batte una punizione malamente, il pallone finisce a Austin che controlla, avanza e segna. Gol valido? No, l’arbitro Mike Dean annulla giustamente.

Un caso sicuramente curioso, quello successo all’8’ del primo tempo di QPR-Manchester City. Hart batte una punizione malamente, il pallone finisce a Austin che controlla, avanza e segna. Gol valido? No, il regolamento e l’occhio di lince dell’arbitro Mike Dean, 46 anni, dal 2000 nel Select Group (la nostra Can A, il gruppo di arbitri di Premier League), residente ad Heswall, paese di ottomila abitanti della contea del Merseyside, nell’Inghilterra del Nord, hanno salvato il portiere del City e della Nazionale da una figuraccia storica. Sui calci di punizione in area (accordato per un fuorigioco dello stesso Austin), come per le rimesse dal fondo, il pallone deve uscire dall’area prima di essere toccato una seconda volta. Hart, nel battere, ha toccato il pallone prima con la punta del piede sinistro, poi lo ha calciato col destro. Ecco il motivo dell’annullamento (con polemiche, perché poi alla fine tutto il mondo è Paese) della rete di Austin.

da corrieredellosport.it

 

nov 11 2014

QPR – Manchester City = 2-2

QPR
2

Man City
2

 

QPR: Green, Isla, Caulker, Dunne, Yun, Vargas, Sandro, Henry, Fer, Austin, Zamora.
In panchina: Hill, Phillips, Barton, McCarthy, Onuoha, Kranjcar, Hoilett.

Ammoniti: Sandro, Isla, Dunne, Vargas

Gol: 21′ Austin, 75′ Zamora

Man City: Hart, Sagna, Demichelis, Mangala, Clichy, Fernandinho, Fernando, Jesus Navas, Toure, Nasri, Aguero.
In panchina:  Zabaleta, Milner, Dzeko, Caballero, Lampard, Jovetic, Boyata.

Ammoniti: Nasri. Sagna

Gol: 32′, 83′ Aguero

Arbitro Mike Dean

Zamora festeggia il suo gol

Questa volta non è solo la Champions League. Questa volta, il Manchester City, il suo momento negativo, se lo porta dietro anche in Premier League. Nel sabato dell’ennesima prova di forza del Chelsea quella che arriva da Loftus Road ha tanto il segnale di una resa. Il City infatti, con una prova parecchio sottotono e una chiara involuzione dal punto di vista del gioco – e non solo – non riesce ad andare oltre il 2-2 contro il gagliardo QPR. Ma c’è di più. Nel pareggio che consente al Chelsea di scappare a +8 il punticino va quasi stretto ai Guardiani della Regina che per 2 volte avanti sono stati beffati solo dal talento di quell’Aguero che, in questo momento, è l’unico a tenere a galla la barca di Pellegrini. Ride allora, di nuovo, il capitano José Mourinho. Il Chelsea naviga a gonfie vele, il City di Pellegrini, invece, lo fa a vista.

LA CRONACA

Dopo un’illusoria partenza i limiti del City vengono fuori quasi subito. Il ritmo, l’intensità e la voglia del QPR bastano per mettere in difficoltà la manovra di una squadra lenta e senza idee. Ed è così allora che si scatena la forza di un QPR che spinto da un caldissimo Loftus Road fa capire che il pomeriggio del City sarà parecchio complicato. In un minuto infatti prima Austin segna di testa – annullato per fuorigioco – e dagli sviluppi della goffa punizione di Joe Hart (tocca due volte involontariamente ma anche battuta da solo e non a due come vorrebbe la regola) mette dentro il piattone sul primo palo. Lo stadio si infuria ma la terza chance qualche minuto dopo è quella buona: Isla trova il filtrante, Austin va sul filo del fuorigioco e tanti saluti.

Nel City c’è però Aguero a tenere alto il morale e dal lancio di Mangala l’argentino con una giocata delle due trova il pari. Insomma, facendo pochissimo il City va a riposo sul pareggio… ma è un risultato che serve poco. Nella ripresa così i Citizens provano a partire forte ma la buona fase di spinta non porta altro che 3 palloni insidiosi non conclusi in rete. Ed così allora che a un quarto d’ora dalla fine ancora Austin si traveste anche da uomo assist e col cross perfetto dalla destra serve a Zamora il pallone del 2-1.

Il City si butta avanti ma la reazione confusa è risolta ancora una volta da Aguero che, in solitaria, salta Green ed evita il rientro dell’intera truppa difensiva del QPR. E’ 2-2, ma il finale concitato e la sorta di semi-assalto nel recupero non porta il gol della vittoria. Sarebbe stata una nuova beffa per il QPR e, dopo quella di metà ottobre col Liverpool, non l’avrebbe proprio meritata.

LA STATISTICA CHIAVE

Quattro gol nelle ultime tre partite di Premier. Charlie Austin è l’uomo caldo del momento per il QPR.

IL MIGLIORE

Austin. Signori, che partita. Lotta di fisico contro tutta la difesa. Segna tre gol, gliene annullano due e piazza anche l’assist per il 2-1 temporaneo di Zamora. Il QPR non riesce a levarsi dai bassifondi ma con questo ragazzo e Zamora nella corsa alla salvezza è avvantaggiato rispetto alle altre.

IL PEGGIORE

Tanti. Da Mangalaa Clichy passando per Nasri. Difficile scegliere un nome nel City oggi. Davvero tante, troppe prestazioni sottotono.

da eurosport.yahoo.com

 

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