ott 09 2014

Redknapp: “Isla sta avendo difficoltà”

Problemi di adattamento al calcio inglese per Mauricio Isla (26), centrocampista cileno in prestito dalla Juventus al Queens Park Rangers. Ad esporli, lo stesso Harry Redknapp, allenatore del club londinese: “Isla ha avuto problemi finora perché giocava da esterno difensivo alla Juventus. L’ho provato nella stessa posizione anche qui, ma abbiamo avuto un paio di risultati non soddisfacenti, per cui siamo tornati al centrocampo a 4, in cui lui non si trova bene come a cinque”.

da tuttomercatoweb.com

 

ott 09 2014

Kranjcar: “Ho rinunciato ai soldi per il calcio. Volevo tornare in Premier”

Durante la conferenza stampa di ieri Harry Redknapp ha rivelato che Niko Kranjcar ha tagliato di quasi il 70% il proprio ingaggio per tornare in prestito al QPR dalla Dinamo Kiev. Oggi sulle colonne del London Evening Standard parla direttamente il centrocampista croato: “Non volevo che questa cosa diventasse di dominio pubblico – afferma -. So che il mister ne ha parlato in maniera positiva, per mostrare che tipo di persona sono, ma non mi sento a mio agio a parlare di queste cose. La Dinamo voleva scaricarmi, era evidente. Le cose per me non hanno funzionato e non volevo vivere un’altra stagione fuori dal campo. Così mi sono chiesto se volevo continuare a giocare a pallone e visto che era quello che desideravo era giusto rinunciare ai soldi. Voglio dimostrare di poter giocare ancora in Premier League”.

da tuttomercatoweb.com

 

ott 09 2014

West Ham – QPR = 2-0


West Ham
2

QPR
0


 

West Ham United (4-2-3-1): Adrian 7; Jenkinson 6, Tomkins 7.5, Reid 6, Cresswell 6; Song 6, Zarate 6.5; Amalfitano 6, Downing 7.5, Sakho 6.5; Valencia 6
In panchina: Jaaskelainen, Nolan, Jarvis, Poyet, Cole, Burke, Lee

All: Sam Allardyce: 7

QPR (4-2-3-1): Green 5.5; Onuoha 5, Ferdinand 5, Caulker 5, Traore 6; Sandro 5, Henry 5.5; Hoilett 5 (Zamora 45), Fer 5, Kranjcar 5.5; Austin 6
In panchina: McCarthy, Isla, Mutch, Dunne, Vargas, Zamora, Taarabt

All: Harry Redknapp: 5

L'autogol dell'1-0

ott 03 2014

Conferenza stampa di Redknapp

In conferenza stampa, prima della sfida al West Ham, si presenta il manager del Qpr Harry Redknapp: “Dobbiamo cercare di recuperare i giocatori infortunati. Sandro è a disposizione e mi auguro che domani sia in forma. Credo che contro il Southampton abbiamo fatto una buona partita nonostante la sconfitta. E’ stato un piacere vedere Austin tornare al gol. Credo che Allardyce abbia creato un bel gruppo con il West Ham, sarà bello tornare al Boleyn Ground e salutare tanti vecchi amici. Siamo stati ostacolati da molti infortuni in questo periodo. Praticamente non siamo mai riusciti ad avere insieme Sandro, Barton e Mutch, ma la pausa per le nazionali ci consentirà di recuperare qualche giocatore. Abbiamo bisogno che anche Taarabt torni sul terreno di gioco”.

da calciopremier.it

 

ott 01 2014

Taarabt: “Al QPR sto bene, ma vorrei tornare in Italia”

Adel Taarabt, fantasista marocchino del Qpr che si ispira a Zinedine Zidane, ha parlato in esclusiva a il vero Milanista. Di seguito le sue dichiarazioni che rivelano la sua delusione per l’addio ai colori rossoneri, e la sua speranza di poter rientrare a giocare in Italia.

Adel, abbiamo letto le dichiarazioni del suo agente Joorabchian che aprono a una sua possibile partenza a gennaio da Londra. Cosa ci può dire?

Sì, vediamo cosa accadrà.  Io al Queens Park Rangers sto bene, ma il mio desiderio sarebbe quello di ritornare a giocare in Italia. Qui devo dire che mi pagano molto bene, e in Italia sono pochi i club in grado di garantire uno stipendio da 2 milioni e mezzo di euro l’anno: Milan, Juventus, Roma, Napoli e Inter”.

Ha sentito Galliani e il Milan recentemente?

No. Per quanto riguarda il Milan posso dire che Galliani mi voleva moltissimo, ma Inzaghi no. Ha scelto di puntare su altri giocatori come Menez e Bonaventura. Il Milan è un club molto ricco, ha grandi disponibilità. Se avessero voluto prendermi a 6 o 7 milioni di euro non sarebbero di certo stati un problema per loro. Io credo che il mio cartellino possa valerne anche 15. Il Milan è un grande club e io sono stato veramente bene, con tifosi fantastici”.

Il suo contratto scade a giugno 2016: la valutazione è leggermente scesa ora?

Sì, io penso che a 5 o 6 milioni il QPR mi lascerebbe partire”.

Si è parlato della sua forma fisica: come sta?

“In estate avevo parlato con Redknapp, il nostro allenatore, spiegandogli che volevo ritornare al Milan e in quel momento ero ai margini della rosa. Ora sto bene, ancora poche settimane a pieno ritmo in allenamento e sarò nuovamente in ottima forma”.

Adel, Pippo Inzaghi è una bandiera del Milan che da giocatore ha vinto tanti trofei. E se Galliani riuscisse a convincerlo magari a gennaio…

“Vediamo e speriamo…”.

da ilcalciomagazine.it

 

ott 01 2014

Barton: “Avevo tanta oscurità dentro di me, ora sono cresciuto”

Joey Barton personaggio pubblico. Joseph o Joe nel privato. Centrocampista, scontroso (un arresto per aggressione e rissa), del Qpr e guru di twitter. O come dice lui dal suo sito: “Calciatore. Ospite di Question Time . Studente di filosofia. Futuro coach”. Alcuni giorni fa ha rilasciato una lunghissima intervista a Henry Winter del Telegraph . Ne pubblichiamo ampi stralci, ringraziando gli amici inglesi.

Il lato oscuro — “Per 32 anni ho cercato di capire chi ero e perché, e questo mi ha portato anche in carcere. Ho usato tanta di quest’energia oscura che mi porto dentro per fare di me stesso un calciatore, se fossi stato una persona equilibrata non sarei mai diventato un atleta di alto livello. Ci sono tanti giocatori più dotati tecnicamente di me, io però ho sempre avuto l’abilità di imbrigliare la mia rabbia nel mondo. La uso come benzina. Una volta guardavo cosa scriveva un giornalista o cosa diceva un allenatore di me e mi caricavo di quella rabbia. “Ora ti fotto, non puoi parlare così”, diceva il ribelle in me… Per 28 anni non avrei mai ringraziato per un complimento, e se dicevi qualcosa di negativo ti attaccavo per una settimana”.

L’alcool — “Ero una persona incazzata col mondo. Iniziai a bere per conforto. Fino a 17 anni non avevo mai bevuto, iniziai a farlo regolarmente a 21-22. Il sapore non mi è mai piaciuto, ma ero giovane e sentivo un sacco di pressione: pensavo che bastasse una brutta gara e mi avrebbero fatto fuori dalla prima squadra al Manchester City. Oggi sei il migliore e domani il peggiore”.

Public Joey — “Nessuno mi ha mai chiamato Joey, nemmeno in famiglia, ma Joe o Joseph. Ma il giorno del debutto al City nell’aprile 2003 scrissero così il mio nome sulla maglia e lo adottai come una sorta di personaggio pubblico, che in questo showbusiness proteggeva il mio lato sensibile e vulnerabile. Ho passato 28 anni a mandare a fanculo la gente, a dire “chi se ne frega” quando avrebbe dovuto fregarmene. Ora sto crescendo”.

Genitori e famiglia — “La nostra generazione di calciatori potrebbe vivere meglio. Sto provando a trovare degli standard migliori per me e la mia famiglia e per i miei compagni più giovani. Per tanto tempo non ho dato il giusto esempio, ero fottuto. Come mai? Sarebbe facile dire che sono cresciuto nelle peggiori case popolari e sono un prodotto di quell’ambiente. Ma c’è tanta gente che viene da lì e vive bene. Gerrard viene da Huyton e tra noi ci sono mondi di differenza. La verità è che puoi pure vivere in una villa a Chelsea ma non avere genitori che ti danno gli strumenti giusti per affrontare la vita. I miei non l’hanno fatto. Non dico che sono stati cattivi… Quando avevo 14 anni i miei divorziarono, li vidi prendere strade diverse. E nello stesso momento mi buttarono fuori dall’Everton, la mia squadra del cuore, quella cui avevo dato tutto me stesso ma che mi diceva che non ero abbastanza bravo e grosso.
Qpr, prima parte — “Quando ho firmato per la prima volta al Qpr (2011, ndt ), il mio cuore era ancora a Newcastle. Era come aver lasciato una donna che amavo… Avevo 29 anni, mi stavo facendo una famiglia, mi offrivano 4 anni di contratto. I soldi di solito non sono importanti per me, ma decisi di proteggere mia moglie e mio figlio. Puoi giocare solo fino a 35 anni, al massimo 36 se fai yoga, pilates e frequenti un santone! Al City mi ero preso bene coi tifosi, al Newcastle lo stesso, al Qpr no. Venivo dal Newcastle e avevo un atteggiamento del tipo: “Ehi, dovreste ringraziarmi per essere qui!”. E ho pure giocato di merda a lungo. Mi fecero pure capitano, anche se avevo detto al mister (Neil Warnock, ndt ) che non dovevo farlo. L’unico modo che conoscevo per comandare era la forza bruta”.
Marsiglia, oh cara — “Al Marsiglia (2012-13, ndt ) mi sono subito sentito bene. Dovevo solo mettermi a lavorare. Avevo ancora la squalifica sulle spalle (12 turni, ndt ), tutti dicevano che ero finito. In Francia invece ho avuto un momento di chiarezza mentale, sono riuscito a guardare da lontano la pazzia del calcio inglese. Mi sono sempre allenato in un certo modo e a Marsiglia ridevano, ci davo dentro come se la mia vita dipendesse da quello. E ho realizzato che non conta la durezza degli allenamenti, ma l’intelligenza. Il top lì lo davano in partita, del resto perché ammazzarti di fatica in allenamento? Vivere all’estero ha avuto un grande impatto su di me. Avevo un gran rapporto coi marsigliesi, io amavo loro e loro me. Vivere a Cassis è stato splendido, vicino al mare, l’OM era in Champions, il Qpr in B, i suoi fan mi odiano, pensavo allora. E poi c’era la sfida col Psg… Marsiglia è una città che vive se stessa come l’anti Francia. Come mi sentivo io. Del resto io sono di Liverpool, e anche noi lì ci siamo sempre sentiti soli contro il mondo, specie ai tempi della Thatcher”.
La svolta — “Cos’è successo poi? Stava morendo mio nonno, quello che mi ha cresciuto. Sono tornato in tempo per vederlo spirare. Era un periodo in cui leggevo la vita di Gengis Khan, che cercava l’amicizia dei monaci per carpire da loro la chiave della vita eterna. Io credo che si vive in eterno attraverso i propri figli, loro sono l’eco dei loro genitori. Comunque, ero al capezzale di mio nonno e vedevo tutta la gente che era accanto a lui, e forse mio nonno non aveva mai realizzato come aveva influito sulle persone che gli erano vicine. Mi ci sono immedesimato, e ho capito. Quale sarà il mio influsso sulle persone, cosa lascerò? Essere bravo a pallone? Lascito di merda. Se sono bravo a pallone ma sono un genitore orribile e una testa di cazzo nella vita, a chi giova tranne che a me?”.
I libri — “Ora sto leggendo Il Principe di Machiavelli e mi sto concentrando su dualismo, materialismo e la Lettera a Meneceo di Epicuro. Nella stanza della fisioterapia dibattiamo spesso. Arrivo e dico: “Questa è la domanda di oggi: la morte è negativa per la persona che muore?”. E i ragazzi intervengono. Da ragazzino facevo lo stupido errore di banalizzare tutto. I calciatori però non sono stupidi. Guardate com’è intelligente Rooney sul campo, se ha una mente che lavora così non può essere affatto stupido”.
Io e Rooney — “In Inghilterra non abbiamo giocatori di livello mondiale. L’ho detto in radio e Rooney se l’è presa. Poi ci ho parlato per un’ora al telefono, dicendogli “Guarda, posso solo sognare di avere il talento che hai tu ma ho dato la mia onesta opinione. Non volevo essere offensivo. Sei l’unico giocatore inglese che guardo volentieri”. Negli ultimi anni non l’abbiamo visto al meglio ma è un campione, un vero guerriero”.
Il futuro — “Avrò impatto come allenatore, sono sicuro. Mi sento fortunato ad aver avuto tutte queste chances dalla vita. Non so se perdonerei uno che ha fatto tanti errori quanti ne ho fatti io”.
(traduzione di Giulio Di Feo per Gazzetta.it)

 

ott 01 2014

[VIDEO] Southampton -QPR = 2-1

Southampton – QPR = 2-1

1-0 Bertrand 54
1-1 Austin 65
2-1 Pellé 68

ott 01 2014

Southampton – QPR = 2-1


Southamton
2

QPR
1


Southampton (4-2-3-1): Forster 5; Clyne 5.5, Fonte 5, Alderweireld 5.5, Bertrand 6.5; Wanyama 5.5 (Cork 69 5), Schneiderlin 5; Mané 7.5 (Long 67 5), S Davis 5.5, Tadić 7 (Targett 90); Pellè 7.
In panchina: K Davis, Mayuka, Reed, McCarthy.

Gol: Bertrand 54, Pelle 68.

Manager: Ronald Koeman 7.5

Ammoniti: Clyne, Mane 

QPR (4-3-1-2): Green 7; Isla 5, Ferdinand 5, Caulker 5, Traore 5; Phillips 5 (Hoilett 58 5), Sandro 5 (Henry 11 5), Kranjcar 5; Fer 5; Austin 6, Vargas 5.5 (Zamora 77).
In panchina: McCarthy, Hill, Onuoha, Dunne.

Gol: Austin 66

Manager: Harry Redknapp 5

Ammoniti: Henry 

Il gol in rovesciata dell'italiano Pellé che ha deciso la sfida coi Saints


set 24 2014

Taarabt troppo grasso, allarme di Redknapp

Momento difficile per Adel Taarabt, attaccante del Queens Park Rangers reduce dall’esperienza al Milan nella passata stagione. Il marocchino ha avuto qualche problema fisico e ha messo su parecchio peso, come gli ha fatto notare anche il tecnico del club londinese Harry Redknapp: “È difficile in questo momento per lui recuperare la forma migliore perché quando è a riposo mette su parecchio peso. Ha saltato tutta la pre-season e per noi è frustrante non averlo visto che si tratta di un grandissimo talento. Probabilmente lui pensava che sarebbe rientrato al Milan, ma ora è qui e deve giocare. Tutti vogliamo che recuperi la condizione migliore, ma prima deve assolutamente dimagrire”.

da tuttomercatoweb.com

 

set 24 2014

Redknapp rivela: “Sandro si è infortunato al ginocchio festeggiando un gol in allenamento”

L’ex centrocampista del Tottenham Sandro è stato acquistato sul filo del rasoio nel mercato estivo dal QPR, dopo essere stato seguito a lungo da tante squadre estere (tra cui il Napoli), ritrovando così il suo ex allenatore al Tottenham Harry Redknapp.
Lo stesso Redknapp in una chiacchierata a talkSPORT ha rivelato un particolare “imbarazzante” riguardo il centrocampista: Sandro infatti si sarebbe infortunato al ginocchio festeggiando in allenamento un gol con un’esultanza in scivolata avvalendosi proprio delle ginocchia. Redknapp ha spiegato letteralmente: “Sandro si è infortunato in allenamento esultando per un gol in partitella scivolando sul terreno troppo asciutto“.
Non è ancora chiaro quanto l’infortunio terrà fuori Sandro, ma di sicuro i tifosi del QPR non saranno divertiti da questo infortunio a suo modo ridicolo.

da maidirecalcio.com

 

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